L'ente guidato da Mario Oliverio ha stanziato per il progetto 180mila euro. Il sito si arricchirà di un museo
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Pace tra fatta tra Giuseppe Aieta e la città di Paola? Sembrerebbe proprio di sì. Il consigliere regionale, difatti, in concerto con l'ente guidato da Roberto Perrotta, ha proposto e ottenuto dalla Ragione Calabria un lauto finanziamento per per una migliore fruizione e valorizzazione del santuario paolano. Quello che è accaduto lo spiega lo stesso Aieta dal suo profilo facebook. «Nel mentre ci accingiamo a celebrare il V Centenario della canonizzazione di San Francesco di Paola intitolandogli la Piazza più rappresentativa dei calabresi, che avverrà alla Cittadella regionale il 2 maggio, la giunta regionale ha approvato un finanziamento di 180 mila euro per l’acquisto di mezzi rotabili su gomma per la tratta stazione di Paola - santuario».
Un treno su gomma per accorciare le distanze
«L’intervento - ha detto ancora Aieta - consiste nell’offrire alle persone che intendono visitare il Santuario la possibilità di usufruire del “treno su gomma” che congiunge la stazione al Santuario attraverso un itinerario religioso che include i luoghi significativi della vita di San Francesco».
Museo e biblioteca in allestimento
Il santuario, nell’ottica della valorizzazione, si arricchirà inoltre di un museo, già finanziato nei giorni scorsi, e di una seconda biblioteca in via di completamento «dopo aver inaugurato la prima, al fine di custodire il patrimonio librario del convento».
Istituzioni in sintonia
Tutto ciò è stato possibile grazie al lavoro dell’assessore regionale, Roberto Musmanno, e del presidente Mario Oliverio. Fondamentale anche l'intervento del sindaco di Paola, Roberto Perrotta, che tra l'altro si è impegnato ad assicurare le spese successive all’acquisto delle navette, il servizio conducente e quello delle guide turistiche in accordo con il Correttore del santuario.
«Devo necessariamente ringraziare il presidente Oliverio - ha concluso poi Aieta - perché in questi anni non ha mai fatto mancare il suo sostegno ad uno dei più importanti Santuari del mondo realizzando una lungimirante collaborazione con il Correttore Generale, padre Gregorio Colatorti, la cui azione, determinante e tenace, seppur silenziosa, come solo agli uomini virtuosi è dato di essere, è stata fondamentale».