C’è anche il sociologo Claudio Cavaliere nel cast della nuova opera teatrale portata in scena dalla compagnia BA17. Ruolo insolito, dentro “Prometeus Dalla Terra Il Fuoco”, che lo studioso - incontrato prima della rappresentazione nella piazza di Rombiolo – collega al «bisogno di sperimentare nuove forme di comunicazione, al di là dei libri e delle loro presentazioni». Il sociologo sta con il suo leggio in un angolo della scena dominata dal fuoco, poi ci sono attrezzi della civiltà contadina e gli attori, oltre a recitare, danzano col sottofondo delle percussioni. «Io racconto storie – prosegue Cavaliere – delle lotte contadine calabresi, un argomento dimenticato che la storiografia italiana non ha mai scandagliato abbastanza».

Questa riemersione è servita alla compagnia fondata dall’attrice e autrice Angelica Artemia Pedatella per investire in un teatro di ricerca «che – spiega l’attrice Sabrina Pugliese – ci fa accostare la lotta che Prometeus fa per liberarsi, ai tanti calabresi che oggi grazie alla cultura, allo studio e al lavoro, vogliono affrancarsi». «Proprio così – le fa eco Cavaliere – finalmente il calabrese ha capito che deve raccontarsi dopo il troppo tempo in cui il racconto della Calabria è venuto da fuori». La rappresentazione diventa quindi anche un momento di autocoscienza collettiva. «Oggi – prosegue Cavaliere – il fuoco che attravresa la società calabrese deve essere alimentato con passione e partecipazione, e per evitare il rischio dei fuochi fatui bisogna non smettere mai di analizzare fenomeni e persone».

Un monito che si accompagna ad una certezza. «Il pubblico – conclude il direttore di scena Raffaele Guzzo – si appassiona alla storia del mondo contadino, anche come antitesi alla società iper tecnologica che ti costringe a vivere troppo velocemente».