La Piccola biblioteca di Cuti, che da gennaio 2023 ha già organizzato sette eventi di grande spessore – con la presenza di Vito Teti, Giselle Lucía Navarro, Mimmo Gangemi e Angela Bubba, tra gli altri – ha ospitato la mostra collettiva “Fuggire per restare / Restare per fuggire”, a cura di Daniel Cundari

Quindici artigiani artisti, con quasi quaranta opere, in occasione del Settembre “cutise” hanno arricchito l’offerta dei festeggiamenti religiosi di Santa Maria: appuntamento imperdibile per gli abitanti della Valle del Savuto.

L’associazione di Rogliano, che fa capo ad una delle World’s smallest library più attive del sud Italia, ha dato vita al Minuscolo festival della Piccola biblioteca di Cuti, anche se – a dispetto del nome – si sono registrate numerosissime presenze, grazie alle visite delle scuole del circondario e di un turismo lento e interessato proveniente da Catanzaro, Cosenza e da centri lontani come Avezzano, Roma, Lisbona, Newcastle e Montreal. 

Negli anni il locale dell’ex filatoio di lane dell’800, grazie all’incessante lavoro del suo padrone di casa, Daniel Cundari, ha stimolato una generazione di artisti e di pubblico, puntando sulla qualità dell’offerta culturale, senza finanziamento pubblico alcuno. 

Si sono avvicendati tra le pietre di un luogo minimo ma magico, artisti del calibro di Alfio Antico, Peppe Voltarelli, Carmine Ioanna o Rares Morarescu.

Gli artigiani artisti presenti all’esposizione: Giampiero Gallo “the rooster’s pipe, nel solco della tradizione e fuori dagli schemi: un Geppetto della Pipa”; Lucia Longo “Visual poetry, lo sguardo della Poesia: strappi, lettere e parole”; Gabriele Ferrari con Antonio De Rose, “Inside the stone project: l’anima della pietra nello scalpellino contemporaneo”; Sandro Sottile con Giuseppe “Peppino” Vizza, “Pelle di legno: ebanisteria e liuteria tra artigianalità e arte”; Ilenia Tucci Confessioni di una maschera: occhi che narrano storie vere”; Ermanna Serpe “Cuatomize Klimt: trame d’incanto di una sarta 2.0”; Monica Miglio Oro colato: il talento prezioso nelle mani di una Donna”; Ferdinando Gatto “Cut the cat: l’intagliatore della Natura”; Nicola Di Domenico Pittarella’s way: schegge di luce su quarzo e granito”; Giuseppe Sottile “Ci vuole un fisico bestiale: il content creator di YouSciences”; Telemaco Tucci “Keramos: spiriti di ceramica alle rive del Savuto”; Gabriele Aiello “Volver: la fotografia tra pathos e rimembranze”; Carmen Guarascio “Fleurs: fiori d’artificio”.

Una mostra collettiva di quindici artigiani artisti, organizzata con qualità e abnegazione in due giorni febbrili – in un paese delle aree interne della Calabria –, oggi rappresenta un piccolo miracolo. 

Tutto questo lo si deve ad uno dei più apprezzati e originali poeti e scrittori calabresi, Daniel Cundari: «Ho cercato di far dialogare le opere, dalla pietra alla pelle, dal legno all’argilla, delineando una nuova narrazione in una terra che ha tanto da dire, ma alla quale hanno messo un bavaglio di ferro. Tocca alle nuove generazioni squarciare questo fazzoletto e parlare in modo chiaro e convinto».