È rientrato nella sua Crotone e, dopo aver riabbracciato al sua famiglia, questa mattina ha voluto incontrare i ragazzi delle scuole al Museo di Pitagora. Ha parlato della sua permanenza forzata in Sudan durante il colpo di Stato di fine ottobre, Franco Eco, il musicista e compositore crotonese rimasto bloccato nella capitale del Paese africano e da poco tornato in Italia. L’artista si trovava a Khartoum per partecipare, in rappresentanza dell’Italia, al Sama International Music Festival, con la rappresentazione dello spettacolo Dante Concert e una masterclass sulla colonna sonora e il cinema italiano.

Franco Eco incontra gli studenti

Per giorni Eco è rimasto chiuso nel suo albergo, insieme ad altri artisti, in stretto contatto con l’Ambasciata e in attesa di poter rientrare in Italia. Un’esperienza sicuramente dura, spiega: «Sentivamo urla e spari provenire da fuori. C’è stata sicuramente una situazione di pericolo, magari non per la nostra incolumità personale. Non vorrei dire che è stato un inferno, perché credo che probabilmente qualcuno che si trovava fuori da quelle mura lo abbia vissuto molto di più di come lo abbiamo vissuto noi».

Trovare un volo di ritorno è stato difficile anche perché l’aeroporto di Khartoum era chiuso e «quando lo scalo è stato riaperto – racconta - c’erano tantissime persone che volevano andare via dalla città».

Eco: «Investire sulla cultura

Ora, però, tutto è alle spalle e ai ragazzi che ha incontrato questa mattina, Eco ha voluto lanciare un messaggio ben preciso: «Con la cultura si possono fare tante cose, la diplomazia culturale può essere strumento di pace e di comunione fra i popoli, creando condivisioni tra persone». E sempre ai giovani dice: «Andate fuori Crotone, formatevi, studiate, fate le vostre esperienze in giro per il mondo, e poi cercate di tronare qui per contribuire alla crescita culturale e sociale della propria città e della propria terra».