Riaprirà venerdì 26 giugno il Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria.

«Il Museo - afferma il direttore Carmelo Malacrino - è tra i grandi attrattori turistici del Meridione e un gioiello tra i più preziosi del patrimonio culturale nazionale. Tra pochi giorni, potremo riprendere il meraviglioso viaggio nella Calabria antica insieme ai nostri ospiti attraverso la nostra eccezionale collezione museale. I Bronzi di Riace sono certamente la principale attrazione. Accoglieranno i visitatori con i Bronzi di Porticello nella Sala loro dedicata, unica al mondo per quantità e qualità di testimonianze dell'arte greca in bronzo del V secolo a.C., quindi il percorso potrà proseguire al livello D dell'esposizione permanente nell'antica Reggio e nei suoi territori».

«Grazie allo straordinario lavoro di tutto lo staff - afferma l'archeologo Maurizio Cannatà, responsabile dei servizi educativi - a partire dal 26 giugno sarà nuovamente possibile accedere alla sala dei Bronzi di Riace. I due capolavori indiscussi dell'arte antica, preziosi e rari esempi della grande statuaria greca del V secolo a.C., simboli identitari della Calabria nel mondo, potranno essere ammirati da tutti e in piena sicurezza. Nel frattempo stiamo pianificando progetti didattici rivolti a bambini e ragazzi e alle loro famiglie, sia in previsione della stagione estiva che del prossimo anno scolastico. L'obiettivo è quello di avvicinare il più possibile grandi e piccini al patrimonio archeologico calabrese, nel pieno rispetto dei protocolli di sicurezza».

La complessità dell'esposizione museale del MArRC, che ripercorre la storia della Calabria dalla preistoria all'età tardo-antica ed è strutturata su cinque livelli, afferma l'archeologa Daniela Costanzo, responsabile delle Collezioni museali, «impone una graduale riapertura al pubblico degli spazi espositivi. In una prima fase, si renderà accessibile ai visitatori il pianoterra, che comprende la Sala dei Bronzi e il settore dedicato alla storia di Reggio e del suo territorio. Sono in corso di definizione percorsi obbligati all'interno delle sale per garantire il distanziamento sociale e al tempo stesso una fruizione scientificamente corretta delle innumerevoli opere conservate al MArRC: dalle prime frequentazioni umane in età preistorica alle straordinarie testimonianze delle città della Magna Grecia, illustrate dai reperti dei più importanti santuari, impianti urbani e complessi funerari della regione, per concludersi con le testimonianze materiali delle popolazioni italiche che precedono la dominazione di Roma».