Lo ha annunciato il sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni, spiegando che la campagna d’indagine è finanziata con fondi del Ministero
Tutti gli articoli di Cultura
PHOTO
Il segretariato regionale per la Calabria del ministero della Cultura e la Soprintendenza archeologia Belle Arti e Paesaggio di Reggio Calabria e Vibo Valentia hanno ripreso le attività di indagine archeologica sui fondali antistanti la frazione marina di Riace, in provincia di Reggio Calabria. Lo afferma, in una dichiarazione, il sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni.
Proprio nel mare antistante Riace, il 16 agosto del 1972, furono scoperti i due Bronzi esposti oggi nel Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria e che rappresentano una delle testimonianze più ammirate della storia dell'archeologia.
«Coordinata dal funzionario archeologo subacqueo del ministero, con il supporto tecnico operativo del Nucleo carabinieri subacquei di Messina - aggiunge il sottosegretario - la campagna di scavo segue le indagini strumentali eseguite nell'ottobre del 2022 e nella primavera del 2024. La campagna sarà svolta con l'ausilio di "sorbona ad acqua con una media di 2,5-3 mc/ora di scavo di sedimento di fondo marino”. Al termine dello scavo sarà diffusa sui canali social del ministero una selezione di immagini delle attività svolte».
«Le campagne d'indagine subacquea - dice ancora Lucia Borgonzoni - sono state finanziate esclusivamente con risorse del ministero della Cultura. I fondali marini italiani sono custodi di un patrimonio archeologico che va scoperto e tutelato».