VIDEO | Secondo il sondaggio condotto dalla startup olandese StuDocu su 100mila studenti provenienti da più di 27 Paesi, tra i dieci migliori atenei dello Stivale anche quello attivo nella città dello Stretto da oltre trent’anni
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«Mi sono trovato bene in questo ateneo sia per la qualità dei corsi che per l'occasione di incontro con altri popoli». Al Assali Mouad, di origini marocchine e nella città dello Stretto da 19 anni, studente del corso di Mediazione Interculturale, in prima persona testimonia il valore dell’inclusione, di fatto uno dei tratti di maggiore pregio dell’esperienza ormai ultratrentennale condotta dall’università per stranieri Dante Alighieri a Reggio Calabria.
Un’esperienza premiata anche nell’ambito del sondaggio condotto su 100mila studentesse e studenti, provenienti da più di 27 Paesi, da StuDocu World University Ranking 2020, startup olandese nata per favorire scambi e perseguire eccellenza, che ha visto l’ateneo non statale reggino, riconosciuto dal Miur e accreditato dall’Anvur, con oltre un migliaio di studenti di cui il 20% stranieri, provenienti da America Latina, Russia, Ungheria, Ucraina, Polonia, Egitto, quarto nella classifica italiana e ventottesimo in quella europea.
Tra le prime dieci, unica del Sud
La prima e unica università del Sud in questa top ten, interamente determinata dalla sola opinione degli studenti, dopo l’università Carlo Cattaneo di Castellanza, la Commerciale Luigi Bocconi di Milano e l’ateneo di Camerino. Seguono il Campus university di Roma, la Libera università Maria Santissima Assunta di Roma, l’istituto universitario Salesiano di Venezia, l’università degli Studi di Trento, l’università Campus Bio-Medico di Roma e l’università di Bologna. Secondo questa classifica, la Sapienza di Roma, primo ateneo italiano secondo l’Academic Ranking of World Universities (Arwu 2020) e il Politecnico di Milano, il migliore in Italia secondo la classifica Censis 2020, occupano rispettivamente il 48esimo e il 18esimo posto dello StuDocu World University Ranking. L’università della Calabria e la Mediterranea di Reggio Calabria, occupano rispettivamente il 34esimo e il 58esimo posto mentre alla 75esima posizione si attesta quella Magna Graecia di Catanzaro.
La voce del rettore Zumbo
«È un risultato che ci inorgoglisce molto proprio perché sono stati gli studenti ad averlo assegnato. Siamo un ateneo piccolo con il vantaggio di poter fare tesoro e realizzare i desiderata degli studenti. Siamo una università di tipo tradizionale e lavoriamo per mantenere stile e obiettivi anche in costanza di pandemia. Puntiamo ad essere una scelta consapevole delle studentesse e degli studenti che si iscrivono. Il nostro miglliore successo è la loro permanenza, segno che trovano ragione e motivazione per restare. È il nostro modo di contribuire a che non sia alimentato il fenomeno dell'abbandono», ha sottolineato il rettore dell'università per Stranieri Dante Alighieri di Reggio Calabria, Antonino Zumbo.
Un ateneo che porta il nome del Sommo poeta, di cui quest'anno ricorrono i settecento anni dalla morte, che consacrò nelle sue opere l'Italiano come lingua del nostro Paese, ancor prima che la Storia scrivesse la pagina dell'unificazione.
Tra i parametri oggetto di valutazione del sondaggio la qualità della formazione, l’efficienza dei corsi e, appunto, la valorizzazione delle diversità e dell’inclusione all’interno dell’ateneo. L’università per Stranieri Dante Alighieri di Reggio Calabria, certamente, patisce le criticità proprie di un territorio che ha molto da lavorare anche sul fronte dei collegamenti ma resta un ateneo sano e alacremente impegnato per garantire qualità nella didattica e nei servizi.
Ateneo a misura d'uomo
«Questo è un ateneo a misura d'uomo dove tangibili sono i valori dell'inclusione e dell'intercultura e anche quello di cui si è parlato nei giorni scorsi, in occasione del conferimento a Sua Eminenza il Cardinale Marcello Semeraro del titolo di Dottore di Ricerca honoris in Global Studies for an Inclusive and Integrated Society, ossia quello dell'inculturazione intesa come capacità di cibare e accrescere i valori fondanti dell'animo umano», ha concluso Dario Zema, laureando in Mediazione Interculturale e presidente del Senato degli Studenti, organo accademico deputato a rappresentare gli universitari, composto anche da Al Assali Mouad, Lorenzo Davoli, Giulia De Pietro, Fortunato Mancuso.