VIDEO | Un viaggio alla scoperta della tradizione della vinificazione e del paesaggio a Brancaleone, Bruzzano Zeffirio, Ferruzzano, Staiti e Bagnara Calabra. L'evento di apertura sulla scalinata monumentale di via Giudecca nella città dello Stretto
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Il momento inaugurale del Cammino della Vite alla scoperta delle tradizioni legate al vino e alla sua lavorazione nel territorio metropolitano di Reggio Calabria, denominato Iter Vitis e patrocinato dal Consiglio D’Europa, è stato affidato ai giovani talenti, Diletta Franco (violino), Giada Politanò (violino), Gabriele Durante (violino), Eletta Franco (violoncello), anime dell’ensamble del conservatorio Francesco Cilea di Reggio Calabria.
Un esordio in note
L’anteprima musicale di questo viaggio, che abbraccia cinque Comuni della Città Metropolitana reggina, ha avuto luogo nella suggestiva cornice della scalinata monumentale di Via Giudecca, ripulita da un gruppo di cittadine e cittadini e restituita alla comunità e offerta per occasioni di prestigio come l’apertura della prima edizione delle giornate Iter Vitis (Itinerario Culturale della Vite e del Vino “Iter Vitis — Les Chemins de la Vigne”), promossa sotto l’egida del Consiglio d’Europa dall’Unesco Med Lab, attivo presso il dipartimento Pau dell'Università Mediterranea di Reggio Calabria, in sinergia con la Federazione Europea Iter Vitis.
Un concerto emozionante, scandito dalle note senza tempo di Mozart, Bach, Verdi e Morricone, che ha sfidato un cielo uggioso andando incontro ad un suggestivo tramonto sullo Stretto. Uno scenario unico, nel gran finale verdiano, tramutatosi in una maestosa e originale sala da ballo.
«Siamo particolarmente onorati di aver aperto questo importante itinerario che valorizza le bellezze e delle tradizioni del nostro territorio. C’è bisogno di riscoprire la nostra identità per guardare al futuro e credo che la musica e l’arte possano e debbano dare il loro contributo in questa direzione», ha commentato Francesco Romano, direttore del conservatorio Francesco Cilea di Reggio Calabria.
Il cammino della Vite nei luoghi del vino
Il concerto inaugurale precede le sei tappe nei Comuni aderenti all’iniziativa, ossia Brancaleone, Bruzzano Zeffirio, Ferruzzano, Staiti e Bagnara Calabra. Al via da Ferruzzano sabato 27 agosto, poi Bruzzano Zeffirio il 28 agosto, Staiti sabato 3 settembre, Brancaleone domenica 4 e, infine, Bagnara Calabra il 18 settembre. Presso i Comuni una serie di iniziative impreziosirà la cerimonia di apposizione della targa Itinerario Culturale della Vite e del Vino “Iter Vitis — Les Chemins de la Vigne”, certificato dal Consiglio d’Europa.
La cultura del vino e della vinificazione, sin dalla domesticazione della vite, diverse migliaia di anni a.C., ha arricchito la gastronomia europea e mediterranea e ha contribuito a plasmare il paesaggio rurale, conferendogli un pregnante valore antico e aggiunto. Quel paesaggio, con le aziende vinicole, le persone e le tradizioni e le tecnologie è oggi un patrimonio da tutelare.
Le tradizioni locali nel panorama culturale europeo
«La presidenza italiana del Consiglio d’Europa ha posto il programma degli itinerari culturali al centro dell'attività del settore Patrimonio e Cultura. In collaborazione con l’università Mediterranea abbiamo associato cinque Comuni della Città Metropolitana di Reggio Calabria che ancora custodiscono tracce significative delle antiche vinificazioni come terrazzamenti, palmenti, muretti a secco. La targa iter Vitis che apporremmo sarà una proiezione dell’importanza di questa tradizione locale nel panorama culturale europeo. Abbiamo inteso inaugurare questo affascinante viaggio nel segno della musica al tramonto sullo Stretto, con un concerto in collaborazione con il conservatorio Francesco Cilea che ringraziamo. Il concerto terminerà, non a caso, con la celebre area della Traviata di Verdi “Libiamo ne' lieti calici”», ha spiegato Roberta Alberotanza, esperta di Itinerari culturali presso il ministero degli Esteri.
«Questa iniziativa si inserisce nel solco dell’attività di ricerca dell’Unesco Med Lab finalizzata alla promozione e alla valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale del nostro territorio. Il filo conduttore, rappresentato dal vino e dalla cultura ad esso legata, è in realtà un autorevole pretesto per mettere in luce la ricchezza culturale dei nostri luoghi, come testimoniato dalle articolate iniziative collaterali all'apposizione delle targhe» ha dichiarato Francesco Calabrò, responsabile scientifico dell’Unesco Med Lab, istituito presso l’università Mediterranea di Reggio Calabria.