Nonostante la pandemia ed il ritardo nella pubblicazione di molti titoli editoriali, sarà regolarmente celebrata la nona edizione del Premio Sila '49. La giuria di esperti, presieduta da Amedeo Di Maio, ha selezionato le dieci opere finaliste, annunciate in videoconferenza da Emanuele Trevi, scrittore e giurato della manifestazione.

I libri in competizione

Legato alla contemporaneità degli avventimenti Febbre, di Jonathan Bazzi edito da Fandango, è una storia ambientata a Rozzano, nella periferia milanese il cui innesco narrativo è appunto la febbre del titolo: passa per una diagnosi di sieropositività e arriva a parlare fondamentalmente di diversità. C'è poi il romanzo di Melania Mazzucco, scritto per Einaudi, dal titolo L'Architettrice. Ripercorre la storia di Plautilla Briccio, straordinaria artista romana vissuta nell'epoca del Caravaggio, quando l'arte nel bigottismo di quei tempi, era un affare per soli uomini.

Gli altri finalisti

Tra i finalisti anche Giorgio Fontana, già vincitore del Premio Campiello 2014. Al Premio Sila concorre con Prima di noi, edito da Sellerio, inserito nel filone del grande romanzo familiare italiano. E poi Igiana Scego, con La linea del colore dato alle stampe da Bompiani. L'autrice, secondo Trevi, sta attraversando la cosiddetta età dell'oro, ovvero il momento migliore della propria carriera.

Ci sono anche due autori calabresi

Selezionati anche due autori calabresi. Si tratta della esordiente cosentina Elena Giorgiana Mirabelli, che propone Configurazione Tundra edito da Tanuè e di Paolo Jedlowski, milanese di nascita, che però ha scelto la Calabria come luogo in cui vivere dopo avere insegnato per oltre un ventennio all'Università di Arcavacata. Il suo libro, Intanto, edito da Mesogea, potrebbe essere il manifesto di questa edizione: il titolo davvero rappresenta il tempo che abbiamo trascorso. Perché intanto anche nei giorni più duri, si preparavano le manifestazioni, i festival, le iniziative culturali.

L'interesse del cinema

Per Il bambino nascosto di Roberto Andò, edito da La Nave di Teseo, «già si parla di un film» svela Emanuele Trevi durante la presentazione della decina. «Sarà tratto dalla trama di questo libro che narra l’amicizia insolita tra un bambino e un professore di pianoforte». Secondo Emanuele Trevi, poi «Città sommersa di Marta Barone, edito da Bompiani, è un libro significativo dal punto di vista della dinamica psicologica. Un volume che merita tutta l’attenzione possibile».

Le altre opere in concorso

L'elenco si conclude con Notturno di Gibilterra, per L'Orma editore, il giallo metaletterario di Gennaro Serio descritto come «un raffinatissimo gioco letterario, davvero riuscito» e con Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio di Remo Rapino. «Un libro che viene da un’altra tradizione letteraria che è stata fonte straordinaria per la narrativa italiana: il monologo del pazzo - spiega Emanuele Trevi - Una performance di grande letteratura. Fra i dieci, certamente il più compromesso con l’oralità». La pubblicazione è a cura di Minum Fax.

Manifesto artistico

Il presidente della Fondazione Premio Sila '49, Enzo Paolini, ha svelato anche il nome dell'artista che realizzerà il manifesto della nona edizione. «Si tratta del maestro Fabio Inverni. Sta preparando per noi un’opera inedita, che ci aspettiamo inconsueta e bellissima come tutta la sua produzione».

Partecipazione massiccia

«La partecipazione delle case editrici quest’anno è stata massiccia - spiega direttrice del Premio Gemma Cestari, nel tirare le somme del lavoro della giuria e della presentazione della decina 2020. «Ringrazio tutti gli autori, nessuno escluso, per essersi messi in gioco: abbiamo dovuto abbandonare tante cose interessanti a causa del Covid».

Appuntamento a settembre

«A settembre, se tutto va bene, proveremo a riguadagnarci una normalità. Sempre seguendo le regole – ha promesso Cestari, in conclusione – in occasione delle presentazioni dei dieci libri, vivremo la città nei suoi luoghi più significativi».