L’undicesima edizione della kermesse tenutasi a San Mango d’Aquino ha visto in gara alcuni dei migliori talenti della letteratura calabrese. Premiati anche importanti figure del mondo giornalistico, sociale, imprenditoriale e accademico
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È stata Francesca Veltri, scrittrice e docente universitaria, ad aggiudicarsi il Premio Letterario Muricello 2023. L’undicesima edizione della kermesse, ideata da Antonio Chieffallo con la direzione artistica di Ugo Floro, si è tenuta il 17 e il 18 agosto a San Mango d’Aquino e ha visto sfidarsi alcuni dei migliori talenti della letteratura calabrese, nonché la premiazione di importanti figure del mondo giornalistico, sociale, imprenditoriale e accademico.
“Malapace”, il volume con il quale Francesca Veltri si è aggiudicata il Pegaso d’argento realizzato dal Maestro Carnevali, è edito da Miraggi ed è stato finalista al Premio Strega 2023. Si tratta di un romanzo storico ambientato in un campo di concentramento alleato nella Francia postbellica del 1944. Un libro affascinante, dalla struttura densa e corposa che si sta facendo apprezzare nei salotti letterari e non solo. Veltri è stata finalista nel 2002 al Premio Calvino e nel 2015 è giunta al secondo posto nel concorso letterario nazionale Rai La Giara. Con Divergenze nel 2019 ha pubblicato il suo primo romanzo “Edipo a Berlino”.
La scrittrice ha concorso al Premio con altri cinque finalisti: Angela Bubba con “Elsa”, edito da “Ponte delle Grazie”, Martino Ciano con “Itinerario della mente verso Thomas Bernhard” edito da A&B, Salvatore Franco con “Padrone e sotto, il gioco della vita”, Annarosa Macrì con “Sarti volanti” edito da “Rubettino”, Aldo Mazza con “L’arcobaleno nelle mani” edito da “Falco edizioni”.
Premio Speciale all’antropologo Mauro Francesco Minervino, docente, scrittore, professore di Antropologia Culturale ed Etnologia. Autore di saggi e volumi pubblicati da diversi editori, studioso di etnografia e di letteratura di viaggio, è impegnato in ricerche su minoranze in Europa e su aspetti delle culture mediterranee nel processo di modernizzazione.
“Il diritto alla dignità” è stato il leit motiv della seconda serata, con particolare riferimento al mondo delle carceri. A ricevere il prestigioso Premio, realizzato dal Maestro Maurizio Carnevali Charlie Barnao, docente di sociologia all’Università Magna Graecia di Catanzaro impegnato nel garantire il diritto allo studio ai detenuti; Francesco Cosentini, presidente dell’Associazione Liberamente impegnato da venti anni con i suoi volontari a portare dietro le sbarre progetti culturali, a implementare le biblioteche e a introdurre corsi di scrittura creativa e autobiografica; il noto rapper e scrittore Kento che, usando la musica e la scrittura, abbatte i muri della rabbia e del buio degli adolescenti detenuti.
Pegaso d’argento anche a Salvatore Borsellino, fratello di Paolo, il cui Premio è stato consegnato, vista la sua impossibilità ad essere presente fisicamente, a Silvia Camerino, attivista del Movimento Agende Rosse e responsabile dei progetti per la legalità dell’associazione Muricello. Borsellino, intervenuto con un collegamento registrato, porta avanti con “dignità” la ricerca della verità sulla morte del fratello e ha trasformato alcuni dei luoghi dell’infanzia in presidi di riscatto e impegno.
Premio alla Memoria al giornalista di razza Emanuele Giacoia, di cui proprio il 18 agosto ricorreva l’anniversario della dipartita. Il Premio è stato consegnato ai figli Riccardo e Valerio che ne hanno ricordato la figura professionale e umana e rimarcato come, anche e soprattutto nel giornalismo, il “diritto alla dignità” vada esercitato quotidianamente come diritto ad un’informazione corretta, non deviata e responsabile.
Riconoscimento anche a Vincenzo Rota, patron dell’azienda San Vincenzo, presente sul territorio da oltre cinquanta anni, esempio di imprenditoria di successo ed ora anche fornitore di McDonalds Italia.
Il Premio Muricello è anche arte, storia, tradizione e valorizzazione del territorio. Ecco perché è stata ospitata nei locali della Biblioteca Comunale la mostra “Radici” degli artisti Giovanna Sposato e Giuseppe Orlando che con la ceramica, l’oro e il legno, oltre che con foto d’epoca e poesie, hanno realizzato un meraviglio spazio espositivo a cavallo tra epoche.
A concludere la rassegna estiva il ricordo di Aldo Grandinetti, affermato professionista di San Mango e presidente della locale squadra di calcio scomparso prematuramente.