VIDEO | Il documentario “La Pita” è valso al videoreporter del network LaC il massimo riconoscimento alla prestigiosa kermesse dedicata all’indimenticabile regista. Il premio consegnato nel corso della serata conclusiva a San Marco in Lamis
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Ancora un riconoscimento, ancora un premio a Saverio Caracciolo. Il videoreporter del network LaC ha infatti conquistato il primo posto nell’ambito della prestigiosa rassegna internazionale Vittorio De Seta di documentari etnografici con il reportage La Pita.
La serata conclusiva si è svolta si è svolta ieri sera, domenica 24 novembre, in Puglia a San Marco in Lamis.
La Pita
Nel documentario che si è aggiudicato il primo posto tra opere provenienti da tutto il mondo in scena la festa secolare La Pita che ogni anno rivive ad Alessandria del Caretto. Gli abitanti adornano un grande abete. Salgono in località Spinazzeta, in Basilicata, ne scelgono uno, lo tagliano e lo trasportano a piedi per circa 8 chilometri fino al paese. La discesa viene rallegrata da suonatori che accompagnano l'albero per tutto il tragitto. Il 3 maggio, quindi, in occasione della festa patronale, viene innalzato. Un rituale che affonda le sue origini nel Seicento. Pare che alcuni pastori, tagliando un abete, trovarono un mezzobusto di Sant'Alessandro. Effige che, ad ogni taglio, perdeva sangue. Da qui una devozione ancora più radicata, raccontata nel reportage suggestivo e intenso di Saverio Caracciolo.
«Dedico questa vittoria all'indimenticabile Vittorio De Seta – ha dichiarato Saverio Caracciolo dopo la premiazione - che sessant’anni fa nel 1959 ha realizzato la magnifica pellicola I Dimenticati e naturalmente agli abitanti di Alessandria del Carretto che anche quest’anno mi hanno accolto per raccontare questa meravigliosa tradizione, permettendomi di vincere questo prestigioso premio».
La rassegna
La rassegna è stata istituita dalla Federazione italiana tradizioni popolari con l’obiettivo di realizzare annualmente un concorso a premi per la produzione di documentari di Antropologia visuale, nei quali siano affrontati contenuti del settore scientifico disciplinare demo-etno-antropologico, con particolare riferimento alle attuali realtà sociali e alle problematiche sull’antropologia della contemporaneità. Il progetto sarà itinerante, in quanto potrà essere realizzata nelle diverse sedi regionali che ne faranno richiesta sostenendo gli oneri della manifestazione. Un modo per valorizzare la figura del regista e cineasta Vittorio De Seta che ha sempre dimostrato particolari interessi etno-antropologici e diffondere e al contempo difendere le culture popolari intese come patrimoni inalienabili delle differenti identità locali.