“Il Gatto” è morto nell'ospedale di Lamezia Terme all'età di 79 anni. Alla sua famiglia si deve la nascita della Città del gelato
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Se n’è andato nella stagione che lui amava. Se n'è andato in un giorno d’estate. Non ce l’ha fatta a vedere la sua piazza piena di turisti. Non ce l’ha fatta a scambiare quattro chiacchiere con gli ospiti nuovi e vecchi della sua Pizzo. Né a farli accomodare ai suoi tavolini per offrirgli il migliore gelato di Pizzo.
Angelo Belvedere, per tutti "il Gatto". Il suo fare sicuro, un po’ burbero e troppo schietto attirava qualche critica e antipatie da parte della concorrenza, ma poi, in fondo, si sapeva far volere bene, perché era buono e generoso.
Aveva 79 anni, un infortunio a casa lo aveva debilitato. È spirato la scorsa notte all'ospedale di Lamezia Terme. Non era "un maestro gelatiere", Angelo era "il maestro gelatiere". Fu il nonno Antonio nel 1901, ad aprire la prima gelateria a Pizzo, in Piazza della Repubblica, quella che poi negli anni diventò il salotto buono della città turistica del vibonese. La famiglia Belvedere fu pioniere e a essa si deve la denominazione di "Pizzo città del gelato".
E così Pizzo perde oggi un pezzo di storia. Angelo ha lasciato una eredità importante ai suoi figli e ai suoi nipoti, che porteranno avanti la tradizione. Una tradizione d'arte, cultura, gusto, accoglienza, calore umano, valori, passione, cuore. Una tradizione calabrese.