Una giornata di studio e confronto su uno degli eventi più cruenti del periodo fascista, con la rivolta contro la tassa sul grano che portò alla morte di cinque persone e al ferimento di altre diciotto
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La lapide in ricordo della strage del 2 agosto 1925 a San Giovanni in Fiore
Il 2 agosto 1925 a San Giovanni in Fiore i carabinieri e la milizia fascista spararono sulla folla dei manifestanti scesi in strada per il dazio sul grano. Rimasero uccise cinque persone, fra cui una donna incinta al quinto mese, mentre i feriti furono diciotto, alcuni in modo molto grave. A perdere la vita Saverio Basile, Marianna Mascaro, Barbara Veltri, Filomena Marra (che portava un bimbo in grembo) e Antonia Silletta. La strage ottenne comunque l'effetto di impedire l'entrata in vigore delle tariffe daziarie. Una strage ricordata con una lapide che fu fissata sul muro dell’Abbazia Florense il 25 aprile del 1975. Da qui l’iniziativa, in occasione dell’80° anniversario della Liberazione, “Per non dimenticare la strage del 2 agosto 1925”, prevista per domani alle 15,30 nella sala conferenze dell’Antico Borgo a San Giovanni in Fiore.
Una tavola rotonda, moderata dalla giornalista e membro dell’Associazione culturale Arteeparole Pia Tucci, alla quale prenderanno parte: Vittorio Cappelli (storico, Università della Calabria), Marta Petrusewicz (storica, Università della Calabria), Paolo Palma (Istituto calabrese per la storia dell’antifascismo e dell’Italia Contemporanea), Walter Nocito (docente di diritto dell’Università della Calabria), Mario Vallone (comitato nazionale Anpi), Massimiliano Ianni (Cgil Cosenza) e Salvatore Belcastro (medico e scrittore) autore del libro “Sotto il selciato – Storia di una strage dimenticata” – Città del Sole Edizioni).