Per celebrare la magia delle stelle, sulle orme di Dante, quest’anno a Paludi è stata realizzata una rassegna culturale di undici tappe. “Castiglione di Paludi: e uscimmo tutti a riveder le stelle”. È questo il titolo del progetto che prevede diverse iniziative sparse tra il Parco archeologico, il Centro polivalente e le vie del borgo. Le stelle sono state viste da vicino durante la serata “Osservare lo spazio notturno” curata dagli astrofisici Alfredo Garro e Francesco Veltri, accompagnata dalla proiezione di immagini multimediali dello spazio celeste a cura dell’associazione culturale Rambaldi Promotions.

Ha registrato poi un gran apprezzamento di pubblico il concerto del celebre cantante Pupo, con numeri di presenze che non si sono registrati neppure prima della pandemia. Il comune di Paludi, uno dei soli 25 comuni che hanno ricevuto il finanziamento regionale, è orgoglioso della progettazione realizzata da Tina Guglielmello, un binomio tra cultura e scienza che sta riscuotendo successo sia tra i residenti che tra i turisti.  «Siamo orgogliosi di ciò che abbiamo realizzato quest’anno e speriamo di poter replicarlo negli anni a seguire. Paludi merita di essere vissuta dai residenti e dai turisti che vengono dalle zone vicine e lontane. Nuova vita a queste vie e a queste piazze, che siano animate da giovani e bambini che portano nuova linfa al territorio» ha dichiarato il sindaco Stefano Graziano.

Tra gli appuntamenti dedicati alla volta celeste, degno di nota è stato la Notte dei ricercatori italiani nel mondo che quest’anno è stata dedicata alle Spartenze di Dante. Nel suggestivo angolo di Santa Sofia, nel cuore di Paludi, si è tenuto il convegno dal titolo “Il Dante delle Spartenze, le ‘spartenze’ di Dante”, un omaggio a Dante che chiude l’Inferno con i celebri versi “e quindi uscimmo a rivedere le stelle”, che dopo un lungo cammino nella perdizione umana si avvia alla luce e alla speranza della redenzione. Il momento iniziale ha previsto un ricordo a Luca Serianni, scomparso il 21 luglio scorso, l’esimio linguista che era stato l’esimio ospite della Notte dei ricercatori di ottobre scorso, quando venne presentato dal suo discepolo Fabio Rossi, professore dell’Università di Messina.

Gli interventi dei ricercatori sullo studio di Dante sono stati quelli di Paola Nasti, della Northwestern University (Usa) e di Mariano Pérez Carrasco, Università di Buenos Aires (Argentina), entrambi in collegamento da remoto, mentre hanno disquisito in presenza  Vincenzo Piro, della Università Sorbona di Parigi e tesoriere della Société Dantesque de France, e Michelangelo La Luna, University of Rhode Island (Usa), condotti dal direttore artistico del Festival Giuseppe Sommario, della Università Cattolica di Milano.  Dai versi di Dante, l’invito a guardare al cielo anche per questi luoghi come Paludi che nel rilancio culturale vedono la possibilità della riconquista di uno spazio nel mondo e di una vera rinascita sociale.