Dopo le novità sull’uccisione del giudice, avvenuta nel 1991 a Campo Calabro, il sodalizio esprime soddisfazione per l’operato delle forze dell’ordine
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Dopo aver accolto con grande soddisfazione le ultime notizie sulle indagini dell’assassinio del giudice, la Fondazione Antonino Scopelliti preannuncia la volontà di costituirsi parte civile nell’eventuale giudizio penale contro i responsabili dell’uccisione: «La costante attesa del riconoscimento giudiziario della verità e la piena fiducia nell’operato degli Organi di indagine – si legge in una nota - sono stati il motore dell’attività che la Fondazione ha svolto dal 2007 ad oggi, contribuendo alla diffusione di quei valori che hanno caratterizzato non solo il magistrato, ma soprattutto l’uomo Antonino Scopelliti: sempre dalla parte dei deboli e dei dimenticati, un calabrese dalla parte della dignità e della verità».
Grazie anche al lavoro dei magistrati «la Fondazione rafforza la sua presenza sul territorio con rinnovata energia, e onora la memoria del giudice smentendo concretamente le congiure della storia che avrebbero voluto l’emarginazione di questa Terra».
«Liberare la Calabria e tutte le “terre di mafia” dal giogo di ogni prepotenza, diffondere i valori della legalità, tutelare i deboli e operare concretamente affinché un riscatto sia possibile: sono questi gli scopi della Fondazione che porta il nome di un uomo giusto, ed è ed è questo il lavoro che porta avanti la figlia Rosanna, sia in Calabria che in tutto il territorio nazionale», conclude il comunicato.
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