VIDEO | Il progetto “Insieme c’è più gusto” dell'Associazione Cuochi mira a favorire l’integrazione sociale e l'acquisizione di una serie di competenze che potrebbero portare anche ad opportunità lavorative
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“Insieme c’è più gusto”. Lo sanno bene i ragazzi con sindrome di Down coinvolti nell’omonimo progetto dell’Associazione cuochi della provincia di Catanzaro per favorire non solo l’integrazione sociale e acquisire una serie di competenze che potrebbero portare ad opportunità lavorative ma anche per accrescere l’autostima e divertirsi.
Il corso di formazione prevede degli appuntamenti settimanali fino ad una cena evento che sarà interamente curata dai ragazzi, appartenenti a tre diverse associazioni, Ali d’aquila di Satriano, Associazione Italiana Persone Down di Catanzaro e Club dei ragazzi di Filadelfia. Li abbiamo incontrati in un noto ristorante di Copanello, nel catanzarese.
L'impegno nel sociale
«Hanno imparato a fare la pasta, stanno imparando a occuparsi del servizio in sala, impareranno a fare alcune preparazioni di base in pasticceria e realizzeranno dei centrotavola artistici con il pane – spiega Antonella Arena, responsabile del compartimento Lady Chef della Federazione Italiana Cuochi e nello specifico dell’Associazione Cuochi della provincia di Catanzaro -.
Insieme alla responsabile del settore formazione, Valentina Amato, e alle altre lady chef Tina Siniscalco, Rosina Cosentino, Anita Ferragina, Maria Mungo, Caterina Rotella, Caterina Lazzaro abbiamo pensato di unire le nostre forze per realizzare questo progetto pilota.
Noi operiamo fondamentalmente nel sociale e quest’anno abbiamo pensato di coinvolgere i ragazzi con sindrome di down perché volevamo che a loro restasse qualcosa, volevamo valorizzarli, farli sentire importanti. È anche un modo per far capire a tutti che questi ragazzi possono dare molto e che devono essere apprezzati perché sanno e possono fare tanto».
La gioia della condivisione
I ragazzi con sindrome di Down coinvolti nell'iniziativa sono in totale 14, con loro c’è anche Maila, affetta da diplegia spastica. Insieme si divertono, ridono e dimostrano una grande curiosità.
«Si respira un clima bellissimo: collaborano fra loro, hanno stretto amicizia, e si vede che sono seguiti molto bene sia all’interno delle famiglie che nell’ambito dell’associazione» ha aggiunto Antonella Arena.
«Partecipare a questi progetti è sempre una grande emozione - per Antonio Aretino, sempre dell’Associazione Cuochi catanzaresi -. Vedere la soddisfazione nei loro occhi per noi è motivo di gioia».