Nessuna messa in suffragio per la mistica Natuzza Evolo, richiesta dalla fondazione che opera nel suo nome.

A processo di beatificazione in corso, la scelta del sodalizio di Paravati ha destato sorpresa e sta rialimentando, in maniera fragorosa, le polemiche che durano da anni con la Diocesi di Mileto.

Una contrapposizione mai come in queste ore veemente in vista del Primo novembre, anniversario del decimo anniversario della scomparsa della futura santa.

Antonio Nicolace, figlio di Natuzza, per la prima volta ha preso carta e penna, scomunicando la fondazione per aver programmato, nella giornata del ricordo, solo un concerto.

 

Piove sul bagnato e forse si va verso la rottura visto che, come conferma Angela Nicolace – altra figlia della prossima beata - è tutta la famiglia ad essere delusa dalla mancata celebrazione all’interno di “Villa della Gioia”, la struttura imponente creata con i fondi dei devoti, la cui gestione è da tempo pomo della discordia tra la fondazione e il vescovo Luigi Renzo.

Siamo andati nella sede della fondazione per vedere quanto pesino la delusione e le critiche inedite, ma don Barone non rilascia dichiarazioni e rimanda la palla al presidente Pasquale Anastasi, assente.

I paravetesi, forse per la prima volta, sono favorevoli alla “scomunica” impartita dalla famiglia e, delusi per la mancata messa, parteciperanno alla funzione che il vescovo celebrerà in mattinata nella cattedrale di Mileto e a quella voluta dalla famiglia, nel pomeriggio, programmata nella parrocchia cittadina quasi in contemporanea con il contestato concerto.