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Nonostante il clima d’incertezza, anche quest’anno si sono presentati in tanti nella “Villa della Gioia” di Paravati, in occasione della tradizionale “Festa della mamma”. A dimostrazione che il carisma di Natuzza Evolo, la mistica morta nel giorno di Ognissanti del 2009, è più forte di qualsiasi polemica e delle tensioni inerenti allo scontro in atto tra diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea e Fondazione “Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime”, seguiti alle mancate riforme dello statuto. Alla fine, per l’annuale raduno dei cenacoli mariani sorti in tutto il mondo su input dell’umile donna calabrese, nella ridente frazione di Mileto si sono presentati in migliaia, provenienti dall’Italia e dall’estero.
L’avvio della giornata a Paravati
Un popolo variegato, composto da pellegrini appartenenti ad ogni ceto sociale, accomunati dall’unico desiderio di attingere a piene mani dall’eredità spirituale elargita in vita da “Mamma Natuzza”. Giunto in questa sparuta terra di Calabria dall’Italia e dall’estero, fin dalle prime luci dall’alba, in alcuni casi addirittura dal giorno precedente. Ad accoglierli, una giornata di sole e, soprattutto, l’abbraccio virtuale elargito dall’alto dalla mistica con le stigmate, la cui presenza ha aleggiato come un’ombra per tutto il corso delle mattinata. La Festa della Mamma ha preso il via alle 9.30 con la processione per le vie del paese della statua raffigurante la Vergine nelle sembianze di una giovinetta, così come appariva in vita a Natuzza.
La causa di beatificazione
Subito dopo, si è svolta la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Luigi Renzo sul sagrato della chiesa. Molta l’attesa per le parole del presule, il quale alla fine non ha tradito le aspettative. «Con soddisfazione - ha affermato nella sua omelia, attorniato da decine di sacerdoti - devo dirvi che finalmente la Commissione di studio da me costituita lo scorso novembre ha completato il suo lavoro. Nei prossimi giorni sarò a Roma e mi recherò di persona a consegnare le relazioni alla Congregazione della Fede. Voglio ringraziare pubblicamente a nome anche vostro i medici ed i teologi che hanno generosamente prestato il loro servizio. Potremmo essere ormai prossimi a costituire il Tribunale diocesano per la prima fase della causa di Beatificazione vera e propria. E' quello che tutti stiamo aspettando con ansia. Pregate perché tutto vada per il meglio con la collaborazione di tutti».
La commozione dei pellegrini
L’annuncio è stato accolto con un caloroso applauso dai pellegrini presenti. Lo stesso monsignor Renzo, in precedenza si era rivolto con un “saluto particolare” ai giovani, rassicurando di aver recepito la loro richiesta e assicurando «che tutto riprenderà come prima non appena sarà regolarizzato doverosamente il rapporto di collaborazione tra diocesi e fondazione. Lo stesso vale per le altre attività, compresa la consacrazione della chiesa». Poi, rifacendosi al fatto che oggi ricorre anche l’anniversario della prima apparizione della Madonna ai pastorelli di Fatima, ha ricordato che «molto dell’esperienza mistica di Mamma Natuzza si richiama proprio a questo messaggio». In particolare, è la stessa la richiesta «di offrirsi a Dio per sopportare le sofferenze in riparazione dei peccati con cui è offeso e di supplica per la conversione dei peccatori» fatta dalla Madonna ai bambini, «e sappiamo fin dove è riuscita ad arrivare Natuzza, salendo con Gesù sulla Croce della morte fisica».
Lo Statuto dei cenacoli
Infine, prendendo spunto da quanto detto in premessa nello Statuto dei Cenacoli, monsignor Renzo ha invitato tutti a rinnovare l’impegno «di umiltà e carità, amore per gli altri e accoglienza, pazienza, accettazione e offerta gioiosa al Signore di quello che quotidianamente ci chiede per amore suo e delle anime, ubbidienza alla Chiesa. Con la collaborazione dei vescovi interessati a cui mi sono rivolto - ha spiegato - stiamo verificando ed aggiornando gli elenchi degli oltre 400 cenacoli esistenti. Ho chiesto loro di nominare in ogni diocesi un coordinatore diocesano di riferimento. Questa è una grande conquista perché, dalle risposte che ho avuto, non tutti i vostri Vescovi sanno della vostra esistenza ed invece è importante che ne siano consapevoli perché siete, siamo, una grande realtà ed una ricchezza nella Chiesa Italiana e non solo. E sappiamo che solo la comunione col vescovo ci fa essere Chiesa e gruppo veramente ecclesiale. D'accordo con i vescovi della Calabria, dove i Cenacoli siete i più numerosi - ha concluso - stiamo predisponendo un Regolamento interdiocesano, oggi inesistente, necessario per garantire più visibilità ed una vitalità più organica ed ordinata. Questa operazione se la merita Mamma Natuzza e ve la meritate tutti voi per l'impegno che state manifestando. E' fondamentale avere il riconoscimento in tutte le diocesi».
Giuseppe Currà
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