Una fabbrica di vinili in Calabria, la sola del Sud Italia. Un’affascinante idea vintage, una scommessa nell’era del digitale, ma anche un asso nella manica calato da chi di lasciare la Calabria non ne vuole proprio sapere. La Southbound Press è il nome della start-up data alla luce da una manciata di giovani a Rende, a Piano di Maio per l’esattezza. È lì che sorge lo stabilimento: in una zona periferica dell’area urbana di Cosenza.

Utenza di nicchia, sebbene i vecchi dischi siano tornati di moda tanto da mandare in pensione perfino i più moderni cd, che a loro volta ne avevano decretato la morte ad inizio anni novanta. Fino ad allora saltelli della puntina e fruscii indesiderati erano parte del prodotto, andavano messi in contro. Talvolta maledetti, in altre occasioni tremendamente affascinanti perché creavano l’atmosfera giusta. Dipendeva dai momenti, dalle compagnie, dalle serate. Rumori e situazioni, però, che perfino ai quarantenni di oggi suonerebbero poco familiari.

La Southbound Press

La Southbound Press produce classici Lp e 45 giri dopo aver ottenuto il finanziamento previsto dal bando Invitalia “Io resto al Sud”, che sostiene economicamente l’avvio di nuove attività imprenditoriali giovanili da Roma in giù. La lampadina si accese a Luigi Posteraro nel 2021 che ne parlò alla fidanzata Giorgia Conte e a due dei suoi più stretti amici: Ilario Musco e Pasquale Zicchillo. Poche titubanze, «proviamoci» dissero. Tre anni di rodaggio, di analisi approfondite e poi via con le prime stampe.

All’inaugurazione dell’azienda c’erano gli esponenti della nuova guardia della musica alternativa della città, ma anche i mostri sacri del collezionismo di vinile della provincia di Cosenza. Creste colorate di rosso si sono mescolate a doppi petti e a qualche capello grigio. In sottofondo Rancid, Nofx, ma anche Clash e Sex Pistols: il ponte tra gli anni settanta e il nuovo millennio sono sempre la chitarra elettrica e la batteria suonata con poca moderazione.

«Abbiamo fatto una scelta di campo»

«Il progetto nasce per curiosità e la sfida è lavorare in qualcosa che ci piacesse per davvero. Ho sempre fatto il broker e avuto a che fare con le etichette musicali. Ad un certo punto ho notato l’andamento del mercato del vinile, ondulante, e ho cercato di capire cosa ci fosse dietro la produzione». Luigi Posteraro è il frontman del gruppo e spiega perché la sua intuizione poggi su basi concrete e non sia un salto nel vuoto. «Nel mondo stanno sorgendo diversi pressing plant - dice -. Il segnale, fin dal 2016, è inequivocabile. Siamo consapevoli che oggi sia ancora qualcosa di nicchia, ma l’espansione è certificata dai numeri. Per quanto ci riguarda abbiamo fatto una scelta di campo».

Quale? Acquistare un macchinario dalla Germania che garantisce una linea di produzione che alimenta fino a due presse. «È un modello che offre eterogeneità sul prodotto terminato - aggiunge -. Garantiamo al cliente sia il classico Lp nero, ma anche produzioni colorate come quelle splatter tanto ricercate per le special edition o per le ristampe aggiornate di vecchi album».

La Southbound Press affonda le radici nella Duff Records, la casa discografica di musica punk di Posteraro, che prende il nome dalla birra in lattina tanto cara ad Homer Simpson. «Ci concentreremo sulle realtà indipendenti, su quelle lasciate indietro dalle major - conclude -. Abbiamo ricevuto già delle richieste: la prima in assoluto è degli Across di Cosenza, che hanno pubblicato nei giorni scorsi il loro nuovo album. Ci aspettiamo una buona cadenza lavorativa dopo gli anni in cui abbiamo preparato il terreno. Se la gente ascolta ancora musica? Così pare…».