«Garantire maggiore tutela e valorizzazione per preservare e promuovere l’identità culturale delle minoranze linguistiche che distinguono la nostra regione su scala nazionale e mondiale. Dare operatività alle Fondazioni. A distanza di oltre vent’anni dalla sua promulgazione, stiamo lavorando in sinergia con tutti gli attori istituzionali e le comunità locali per revisionare la legge regionale 15 del 2003 (Norme per la tutela e la valorizzazione della lingua e del patrimonio culturale delle minoranze linguistiche e storiche della Calabria). E l’obiettivo principale di questo storico processo di revisione, dalle numerose implicazioni e che traduce l’impegno senza precedenti del presidente Occhiuto su questa straordinaria opportunità per l’intera regione, è e sarà caratterizzato dalla partecipazione attiva delle comunità e delle minoranze coinvolte, riconoscendo l'importanza del loro contributo nel processo decisionale».

È quanto hanno ribadito congiuntamente l’assessore regionale alle minoranze linguistiche Gianluca Gallo e Pasqualina Straface, presidente della terza commissione attività culturali del Consiglio Regionale delegata dal presidente della Regione Calabria Occhiuto a coordinare i rapporti tra le comunità italo-albanesi e le attività legislative dell’Assise Regionale, nel corso dell’assemblea delle minoranze linguistiche calabresi (arbereshe, occitane e grecaniche), promossa dall’assessore Gallo e ospitata oggi (venerdì 2 agosto) nella Sala Verde della Cittadella Regionale a Catanzaro.

All’incontro hanno partecipato, insieme ai sindaci delle comunità delle minoranze linguistiche regionali, anche il segretario generale della Regione Eugenia Montilla ed il dirigente regionale Giuseppe Palmisani. A inizio seduta sono state anche consegnate le convenzioni per i finanziamenti erogati per l'anno 2023 dalla legge 482/99 sulle minoranze linguistiche storiche e che hanno interessato quasi tutti i comuni arbereshe.

«La normativa vigente – sottolineano Gallo e Straface – appare non più sufficiente per garantire una protezione adeguata a queste comunità, rendendo necessari aggiornamenti e miglioramenti per rispondere meglio alle esigenze attuali».

«La modifica, del resto, non è solo una questione normativa, ma rappresenta – spiegano – un impegno politico e culturale per la Regione Calabria. Essa è, infatti, anche segno della volontà politica, sulla quale il presidente Occhiuto è fortemente determinato, di riconoscere e valorizzare le diversità culturali e linguistiche del territorio, garantendo al contempo una maggiore integrazione e coesione sociale».

«Si tratta di un impegno politico chiaro che si traduce in un concreto atto di salvaguardia delle identità locali, che non solo rafforzerà la tutela di tali comunità, ma contribuirà anche a valorizzare la ricchezza culturale della regione, promuovendo uno sviluppo sociale ed economico sostenibile ed un modello di società inclusiva che valorizza le proprie radici storiche e culturali».

«Questa iniziativa – concludono Gallo e Straface – non solo rafforzerà la tutela di tali comunità, ma contribuirà anche a valorizzare la ricchezza culturale della regione e tutto il patrimonio identitario e distintivo in esse e da esse ereditato e custodito, facendolo diventare strumento di sviluppo anche turistico ed economico, oltre che culturale e sociale».