È l’ansia il sentimento che prevale tra i 1662 maturandi del Vibonese, 123 dei quali esterni, chiamati ad affrontare una del prove più impegnative: «Sarà il primo di una lunga serie di esami che ogni ragazzo affronterà nel corso della vita. A ognuno di loro l’augurio di un futuro radioso», così, uno dei presidenti della commissione del liceo scientifico Berto, Cesare Ierullo rivolgendosi ai maturandi poco prima di fare ingresso a scuola.
Dalle prime ore del mattino davanti ai cancelli degli istituti superiori del vibonese i primi candidati. Qualcuno ripassa, altri smorzano la tensione pensando alle vacanze: «Sono il primo e il nervosismo è alle stelle, ma sapere che appena terminato l’esame potrò finalmente andare al mare, mi rende felice».

Molti sono accompagnati dall’unico familiare consentito nell’era del Covid. «Sono qui per mio fratello – dice un giovane – aveva bisogno di condividere la tensione con qualcuno, ed eccomi qui». Apertura dei cancelli alle 8.30 e poi via al maxi orale. In 60 minuti i maturandi discutono l’elaborato davanti alla commissione interna e a un presidente esterno. Passano gli anni, ma le raccomandazioni dei genitori sono sempre le stesse: «Di stare tranquillo e concentrato», racconta uno dei candidati.

«È una sensazione strana – ammette un papà – provo le stesse emozioni di quando ho fatto io l’esame». E c’è chi rivede i suoi compagni di scuola dopo quasi due anni di didattica a distanza. «Vedere i prof in presenza e incontrare i compagni di classe è un’emozione indescrivibile».