VIDEO | Con un focus sulle comunità parlanti lingua arbëreshë, grecanica e occitana, ha preso avvio la manifestazione culturale. La presentazione nella suggestiva cornice della biblioteca del Santuario di San Francesco
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Patrocinata dalla Regione, presente con la consigliere Sabrina Mannarino, la kermesse culturale “Madre Calabria” dell’associazione Tirrenide, è stata presentata nel corso di una conferenza organizzata nella cornice della biblioteca interna al Santuario di San Francesco di Paola, scrigno custode di secoli di conoscenza che, per l’occasione, si è aperto allo sguardo delle nuove generazioni.
Coinvolti in percorsi identitari tra culture e tradizioni, i giovani per questa edizione, hanno avuto modo di toccare con mano le peculiarità di comunità parlanti come quelle arbëreshë, grecanica e occitana; minoranze linguistiche che dai tempi della civiltà classica in poi, hanno preso ad insediarsi nella punta dello stivale, contribuendo allo sviluppo di un’identità unica nel suo genere.
Diversi gli appuntamenti previsti dal programma che, nell’arco di tre giorni, fino a domenica sera vedrà alternarsi momenti di folklore e dibattiti di alto profilo, con studiosi e specialisti che contribuiranno ad allargare una gamma di conoscenze già prossima a lambire altre realtà, con future tappe previste a Civita, San Demetrio Corone, Condofuri e Pentedattilo.
«Il recupero della nostra storia – ha spiegato Maria Cavallo, vicepresidente dell’associazione Tirrenide – fatta di ricchezza e contaminazione fra culture, va praticato non solo in un’ottica storico-culturale, ma anche sociale e politica che guardi a nuovi modelli di sviluppo, diversi da quelli che oggi provocano povertà, conflitto sociale e guerre».
«In un’epoca in cui si parla di difesa dei confini e protezione delle frontiere anche ad altissimo prezzo in termini di perdite umane – ha proseguito nella sua veste di direttore artistico della kermesse – la storia della Calabria rappresenta un modello di ospitalità e integrazione da rileggere e rilanciare, ed è questa la missione di “Madre Calabria” e lo spirito che anima l’associazione Tirrenide. La Calabria ha una storia di accoglienza millenaria, ha dato asilo a comunità come quella occitana, arbëreshë che erano condannate alla diaspora e alla persecuzione. “Madre Calabria” offre spazi di narrazione, ma anche di riflessione sul presente. E riteniamo che i giovani debbano essere a conoscenza della storia del loro territorio perché da questa conoscenza nasce la consapevolezza e il senso di responsabilità anche politica».
Insieme alla vice, anche il presidente, Carmelo Olivella, ha ribadito che «l’inaugurazione della seconda edizione di Madre Calabria è per noi anche l’occasione di fare un primo bilancio della nostra attività. Crediamo di aver raggiunto uno dei nostri scopi, che era quello di togliere un po’ di polvere dagli scaffali della cultura, portarla fuori dalle nicchie e renderla un po’ più di massa - dice il presidente di Tirrenide, Carmelo Olivella - Crediamo di esserci riusciti come dimostrano le iniziative che si sono svolte in questi mesi con cui siamo riusciti a coinvolgere tanti giovani».
Tra i principali richiami per le nuove generazioni, il più accattivante è stato senz’altro quello definito “Comunità parlanti”; iniziativa cui hanno preso parte gli studenti del liceo statale “Galileo Galilei” che hanno documentato il loro “cammino” alla scoperta delle comunità che hanno trovato asilo sul territorio calabrese. Una cammino che, con il sostegno dell’amministrazione comunale di Paola, li ha portati alla scoperta delle “grecaniche” Condofuri e Bova, a Guardia Piemontese dove il museo valdese “racconta” storia, usi e costumi degli occitani in terra di Calabria.
«Le “Comunità parlanti” non sono solo un gruppo di persone che parlano la stessa lingua, ma uno “strumento” per arricchire le nostre conoscenze e scoprire nostre radici, perché un albero senza radici è destinato a morire - sostiene Anastasia Vommaro, una delle studentesse che ha preso parte al progetto - Conoscere le proprie radici, il proprio territorio è il primo passo per amarlo. E la Calabria, terra troppo sottovalutata, ci chiede di darle una mano per recuperare il sorriso che, come direbbe Rino Gaetano, le è stato strappato dal vento crudele di chi l’abbandona e la disprezza».
«La biblioteca del Santuario è aperta alla comunità – ha detto il correttore provinciale dell’Ordine dei Minimi, padre Francesco Trebisonda – affinché tutti possano attingere al patrimonio di storia, arte, cultura, oltre che di fede, dei Minimi».
Nella stessa mattinata si è tenuta anche la premiazione delle opere che hanno raccontato con foto e poesie il “Mediterraneo”, il tema della seconda edizione del concorso letterario internazionale “4 Maggio” - la giornata clou dei festeggiamenti in onore di San Francesco - che quest’anno ha coinvolto anche gli studenti delle scuole del territorio.
Il primo premio per la sezione “Poesia”, categoria adulti, è andato a don Ennio Stamile, presidente dell’associazione di volontariato San Benedetto Abate e referente per la regione Calabria di Libera, l’associazione contro le mafie. Margherita Cascardo e Gianluigi Zicarelli, entrambi studenti del liceo di Paola, sono i vincitori rispettivamente della sezione “Foto” e “Poesia” per la categoria giovani.
“Terra mia. Di memorie e di sogni” è il tema della prossima edizione del concorso. «Terra mia non è solo la Calabria, ma una nostra terra inquadrata nell’immensità del mondo che non ha confini», spiega Loredana Grossi, presidente della giuria del concorso (il nuovo bando verrà pubblicato a breve).
Questa sera, in occasione del secondo appuntamento, si terrà una tavola rotonda dal titolo: “La Comunione del Pane”; incontro coordinato da Simona Sganga, responsabile per Tirrenide dei rapporti con la Scuola e le Istituzioni: vi prendono parte il sacerdote Ennio Stamile, il predicatore valdese Attilio Scali, il teologo Simone Tropea e il diacono Mario Casile. Al termine, musica con “Zefiro danza sul mare”: sul palco Enzo Ruffolo, Federica Greco e Fioramante Ciambrone.
“Letteratura e cultura popolare nelle lingue minoritarie calabresi” è il tema di confronto della serata conclusiva. Con la vicepresidente di Tirrenide Maria Cavallo ne discutono Gabriella Sconosciuto coordinatrice del circolo culturale Gian Luigi Pascale di Guardia, il filologo e storico Angelo Nunzio Azzinnari, Eligio Daniele Castrizio, professore ordinario dell’Università di Messina.
Dalle 21.30 musica e spettacolo con “Grecantico” di Fulvio Cama e “Storie di Chitarra” con Iacopo Schiavo.