È operativa dal 2016 a Siderno sotto la direzione artistica di Mimmo Calopresti, con 24 docenti, corsi di recitazione, di regia, di dizione. Il direttore Lele Nucera: «Da quando abbiamo iniziato siamo riusciti anche a fare lavorare più di 6000 persone nelle produzioni cinematografiche che hanno girato sul territorio»
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Non ha le radici nobili che può vantare la letteratura – dalla locrese Nosside in avanti – né la diffusione capillare che negli anni si è guadagnata la musica della tradizione, tuttavia anche il cinema, poco a poco, si è saputo ritagliare il suo spazio vitale nello strampalato e variopinto sottobosco culturale della Locride, aspirante candidata a Capitale italiana della cultura per il 2025.
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Da Caulonia è partita la traversata – approdata a Cannes e ai Nastri d’Argento – di Michelangelo Frammartino; a Riace è sbarcato il genio un po’ appannato di Wim Wenders e quello irriverente di Daniele Ciprì; e poi i video di Jovanotti e Capossella, le produzioni internazionali che hanno scelto il versante jonico d’Aspromonte nelle ricostruzioni savianesche dei narcos calabresi, fino alla star hollywoodiana Stanley Tucci, che per la sua guida sulla gastronomia regionale in onda sulla Cnn ha girato una puntata anche a Martone.
Produzione catapultate dall’alto che hanno pescato a piene mani tra le facce, le storie e le professionalità del territorio e che hanno aperto nuove strade su percorsi finora poco battuti a queste latitudini.
Operativa dal 2016, a Siderno è nata la prima scuola di cinema in Calabria. 24 docenti, la direzione artistica di Mimmo Calopresti, corsi di recitazione, di regia, di dizione: Lele Nucera e Bernardo Migliaccio Spina – rispettivamente direttore della scuola e direttore didattico – stanno provando a recuperare terreno rispetto ad altre realtà territoriali che hanno saputo organizzarsi per tempo.
«Ma non abbiamo aderito alla candidatura della Capitale della Cultura. Ne abbiamo parlato tra di noi ma crediamo che ci sia troppa politica legata a questo genere di eventi. Servirebbe un cambio di mentalità, la nostra scuola prova a farlo attraverso il lavoro tutti i giorni». Attore, regista, autore, Lele Nucera è la mente della scuola cinematografica della Calabria che al suo attivo vanta una settantina di produzioni – tra cinema, teatro e documentaristica – e un paio di ragazzi, Annalisa Giannotta in testa, accompagnati verso il cinema, quello vero.
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«Da quando abbiamo iniziato siamo riusciti, tra le altre cose, a fare lavorare più di 6000 persone nelle produzioni cinematografiche che hanno girato sul territorio. Comparse, ma anche attori e tecnici specializzati. Un motivo d’orgoglio. Con il nostro lavoro proviamo a dare un’occasione a nostri studenti. Ad offrirgli un’alternativa alle cattive compagnie, alle sirene che possono risultare attraenti nel vuoto della provincia estrema. Ogni ragazzo che passa il pomeriggio a studiare cinema, a realizzare cinema, a sognare cinema – dice ancora Nucera che il carcere, suo malgrado, lo ha vissuto sulla sua pelle per una storia di tanti anni fa – resta lontano dalla strada».
Sede principale a Siderno e altre due pronte a partire a Cosenza e Reggio, il lavoro della scuola cinematografica va avanti tra le difficoltà di un territorio che annaspa alla ricerca della normalità e sogna la designazione a Capitale della Cultura. «Ma visto che di questa cosa se ne occupa principalmente la politica, perché la politica, quando abbiamo chiesto di accedere ad un bene sequestrato alla mafia come sede per la nostra scuola, prima ci ha illuso e poi ha fatto orecchie da mercante?».