Il Parco Archeologico nazionale di Locri ha accolto nella serata di ieri, all’interno del suo teatro greco romano, “Il vantone di Plauto”, nella traduzione e versione teatrale di Pier Paolo Pasolini.
Una traduzione in gergo romanesco del “Miles gloriosus”, commedia in cinque atti di Plauto.
L’opera teatrale, che vede come regista Nicasio Anzelmo, è prodotta dal Centro Teatrale Meridionale diretto dal regista e attore Domenico Pantano. Lo stesso Pantano interpreta all’interno dello spettacolo il ruolo di Pirgopolinice in un’alternarsi di vicende che vede coinvolto anche il suo servo, Palestrione, interpretato da Nicolò Giacalone. Sul palco anche Giovanni Di Lonardo (Sceledro), Paolo Ricchi (Periplecomero), Fatima Romina Ali (Filocomasia), Giacomo Mattia (Pleusicle e Carione), Anna Lisa Amodio (Acroteleuzio), Claudia Salvatore (Milfidippa).

«In questa commedia - racconta ai nostri microfoni il regista romano Nicasio Anzelmo - Plauto racconta l’umanità più bieca e strana, racconta i bassifondi dell’umanità, personaggi ignoranti, truffaldini, quindi si vengono a creare situazioni comiche che portano ad equivoci. C’è un personaggio che cerca di fregare l’altro che a sua volta cerca di difendersi, insomma è un po’ quello che succede nella vita. Plauto è il simbolo della commedia, da lui hanno rubato tutti, persino Shakespeare. Possiamo dire che è il padre di tutte le commedie».

L’opera portata in scena sul palco del teatro greco romano, nel centenario della nascita di Pasolini, ha fatto da apripista all’atteso appuntamento delle Giornate Europee del Patrimonio, la più estesa manifestazione culturale d’Europa che, il 24 e il 25 di settembre, animerà musei e parchi archeologici con numerose iniziative come visite e aperture straordinarie.