Ci sono degli occhi che sanno più di altri catturare la bellezza, immortalare la vita, regalare emozioni. Sono occhi di fotografi sensibili, che sintonizzano la competenza con l’anima. E ci restituiscono immagini che ci fanno sognare, che ci invitano alla riflessione, che stimolano tutti i nostri sensi. E il cuore.

Gli occhi di Saverio Caracciolo sono capaci di fare tutto questo, e anche di più. Sono capaci di guidare i non vedenti e gli ipovedenti a fotografare l’invisibile con gli occhi del cuore.

Un percorso sensoriale realizzato in collaborazione con Canon Italia, il Gruppo Pubbliemme, la Società Editoriale Diemmecom, il Network LaC, il Maestro Orafo Michele Affidato e l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Cosenza, per esplorare il mondo attraverso chi, le immagini, le vive ogni giorno percependone i suoni, i profumi, i sapori, e toccando con mano le emozioni.

Come nasce l’idea del corso di fotografia per ciechi e ipovedenti

Per capire come nasce l’idea di un corso fotografico destinato ai non vedenti, Saverio Caracciolo ci riporta al 2014, negli studi televisivi di LaC, durante le riprese del programma La Nostra Domenica che ospitava i ragazzi dell'UICI di Vibo Valentia. «Nell’avvicinarmi per parlare con il loro presidente, Giovanni Barberio, feci l'errore di non guardarlo negli occhi e di rivolgermi al suo accompagnatore – racconta Saverio. La reazione di Giovanni fu immediata: «Perché non mi guardi se parli con me?». Fu un colpo al cuore, ci rimasi malissimo. Sapevo di non averlo offeso volutamente, ma l’istinto e l’ignoranza avevano comunque preso il sopravvento su di me. Tornato a

casa continuai a ripensare all’accaduto cercando un modo per riparare alla leggerezza commessa. Da qui l’idea del corso di fotografia per non vedenti, che mi affrettai a proporre qualche giorno dopo a Giovanni. Sulle prime pensò ad una presa in giro, ma quando gli spiegai il progetto che avevo in mente, si convinse e accettò la sfida».

Fotografare l’invisibile con gli occhi del cuore

Da quel giorno, Saverio iniziò a lavorare al suo progetto pionieristico con grande intensità.

«Ricordo il primo giorno del corso: dovevo avere cinque allievi, mi trovai con undici persone. L’entusiasmo era alle stelle. Quando diedi loro in mano le macchine fotografiche professionali, percepii immediatamente la loro emozione. Era la prima volta che tenevano in mano una macchina fotografica professionale».

Uno scambio di approcci, di vedute, di prospettive che per Saverio fu impagabile.

«Li osservai mentre toccavano l’attrezzatura, nella delicatezza con cui si soffermavano sui particolari immaginandone la forma, nella capacità di descriverne i dettagli con grande precisione. E mi commossi. Anche la lezione sull'inquadratura e la regola dei terzi fu memorabile: utilizzando dei bastoncini di legno, i corsisti formavano un rettangolo riuscendo ad intuire subito la regola dei terzi, quella cioè che vuole che il soggetto principale non vada mai al centro dell'inquadratura».

Ma le emozioni più belle Saverio le ebbe durante le uscite finalizzate alla realizzazione di un calendario, quando gli allievi fotografavano autonomamente il luogo che aveva descritto loro, con un intuito straordinario. «Risuonano ancora oggi nella mia mente le parole di uno di loro, Giuseppe Pastafiglia: «Il corso di fotografia ci ha permesso di proiettare le nostre immagini da dentro noi stessi agli altri e viceversa. Attraverso quello che noi immaginiamo abbiamo fotografato una situazione che può riguardare tutti». Ognuno ha dei sogni e delle aspettative - spiega Saverio - e le foto servono ad incamerare questo, sogni e aspettative, nella speranza che si realizzino».

Canon Italia regala ai corsisti non vedenti le macchine fotografiche professionali

Sei anni dopo, il 10 giugno 2021 Saverio Caracciolo torna a fare lezione, a confrontarsi, a guidare e a farsi guidare da 15 corsisti dell’UICI di Cosenza, in un percorso intenso e originale che permetta loro di esprimere se stessi, di regalarsi e regalare emozioni attraverso la fotografia.

Il corso dal titolo L’essenziale è invisibile agli occhi prende in prestito uno dei passaggi memorabili del libro Il Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry ed è reso possibile anche grazie a Canon Italia, che ha sposato con entusiasmo il progetto di Saverio Caracciolo donando a ciascun corsista una macchina fotografica. Canon Italia, in una nota, spiega di aver accolto l’iniziativa perché in linea con la volontà di «promuovere, sostenere e sviluppare progetti di responsabilità sociale, nonché finalizzati a favorire ed incoraggiare attività coerenti con la filosofia Canon di armonia tra l’uomo, l’ambiente e la tecnologia».

Gli scatti più intensi saranno i protagonisti del calendario 2022.