Presentato nei giorni scorsi nella meravigliosa cornice del quattrocentesco Palazzo Carratelli di Amantea il nuovo saggio di Raffaele Gaetano, Leopardi e L’Infinito. Un breviario del sublime, edito da Pellegrini.

L’opera, che sarà distribuita in libreria nel mese di ottobre e di cui questa e altre presentazioni estive rappresentano un’anteprima, esce in occasione dei 200 anni dalla stesura dell’idillio, uno dei più celebri della letteratura di sempre.

 

Stimolato dalle domande della giornalista Maria Giovanna Saladino, l’autore ha esposto le principali novità interpretative del libro il cui merito principale è stato di portare alla luce le fonti utilizzate dal poeta recanatese nella composizione dell’idillio districandole nel più ampio dibattito sull’estetica del sublime. Il pubblico presente, particolarmente partecipe, ha dimostrato di apprezzarne i contenuti e alla fine i consensi sono stati unanimi. Ha fatto gli onori di casa l’ambasciatore Gian Ludovico De Martino, presidente della prestigiosa Associazione Dimore Storiche, che ha voluto fortemente l’evento. La serata è stata preceduta dalla degustazione di vini di eccellenza della Cantina Lento di Lamezia Terme, selezionati dal sommelier Enzo Visciglia.

Nella sua analisi il professore Gaetano ha sottolineato come «L’Infinito di Leopardi è una delle esperienze più alte e riconoscibili della moderna estetica del sublime, sorta di divinità pervasiva presente in tutta la sua opera in un’inusitata gamma di registri. In occasione dei duecento anni dalla stesura, questo libro ne ricostruisce minutamente le fonti letterarie e filosofiche restituendoci sotto una nuova luce un intellettuale fra culture inquieto e curioso».