VIDEO | Nel comune ciromarinense l'evento voluto dal movimento Diritti e Libertà e che ha visto la prima uscita pubblica del neo commissario prefettizio Girolamo Bonfissuto, insediatosi oggi
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Legalità e violenza sulle donne: sono stati i temi al centro della “Notte bianca della legalità” organizzata a Cirò Marina, nel Crotonese, dal movimento Diritti e Libertà all'interno del cartellone estivo. Oltre all'intrattenimento musicale, la serata ha visto al centro una tavola rotonda – coordinata dall'avvocatessa Giovanna Abbruzzino - dove sono state snocciolate le tematiche dal portavoce del movimento Andrea Doria, dal giornalista Francesco Vignis, dal giornalista e membro del cda Ismea Franco Laratta, dall'assistente sociale e coordinatrice della casa famiglia “Domus” di Melissa Rossella Fusaro, dal neo commissario prefettizio di Cirò Marina Girolamo Bonfissuto, dalla dottoressa Carolina dell'Aquila giudice di pace di Cirò, e da don Gianni Filippelli, parroco della chiesa di San Cataldo. Il dibattito è stato intervallato dalle poesie di Giusy Nisticò.
Le tematiche affrontate, in un certo qual senso, hanno visto protagonista da vicino il paese ciromarinense, al centro dell'operazione “Stige” condotta dalla Dda di Catanzaro lo scorso gennaio, e ha fatto da sfondo al femminicidio di Antonella Lettieri, uccisa l'8 marzo del 2017. «E' uno dei momenti difficili che ha vissuto la nostra comunità e che l'ha segnata – ha dichiarato don Gianni in merito all'omicidio – però penso che abbia dato una scossa a tante altre realtà di violenza, per le quali questo evento come tanti altri hanno reso possibile un'attenzione particolare a questa problematica». Un evento che ha scosso l'intera comunità, ma che al tempo stesso ha lanciato un messaggio: «Ho avuto questo sentore – continua – quando abbiamo celebrato il primo anniversario con le sorelle. Questo senso di pace da parte loro, non perchè non ricordano il male ricevuto dalla sorella, ma la vicinanza che hanno avuto, la forza che gli è stata data dalla considerazione della comunità, le ha rese un po' più forti e le ha fatte vivere con più dignità il dolore della perdita della sorella».
«Abbiamo cercato di coinvolgere da un punto di vista culturale le associazioni, la società civile, avallando un connubio tra liberi professionisti, cittadini comuni e attivisti politici, per regalare alla città un senso di raccoglimento, cercando di analizzare la legalità – ha dichiarato Andrea Doria – ci proponiamo di sensibilizzare in questo modo i nostri compaesani poiché pensiamo che la cultura sia l'unica via d'uscita per un popolo che vuole risalire la china e per un marchio internazionale qual è quello del Cirò». «Non è facile in questo periodo – continua il portavoce di Diritti e Libertà – abbiamo un ente comunale che viaggia con due dissesti e rischia il terzo. Non è una questione di ribellione, non ne facciamo un guerra generazionale, ma bensì bisogna formulare il giusto connubio di persone e di idee che possano camminare in sincro, sviluppare e creare un fenomeno di stato del benessere».
Presente il neocommissario prefettizio
Presente, come detto poc'anzi, il neo commissario prefettizio di Cirò Marina Girolamo Bonfissuto, insediatosi proprio in queste ore al Comune, e che raccoglie il testimone di Giuseppe Gualtieri, nominato prefetto di Vibo Valentia a inizio luglio. Bonfissuto, durante l'incontro, ha sottolineato la necessità della vicinanza dei cittadini di Cirò Marina verso i commissari: «è fondamentale – ha dichiarato ai nostri microfoni – perchè l'istituzione Comune che attualmente ha una guida straordinaria può avviare il percorso di redenzione, ma perchè poi si concretizzi e si realizzi è necessario l'apporto della comunità civile. Occorre la determinazione di uscire da situazioni di crisi per recuperare una situazione di normalità nella quale ci può essere ordine, e da ciò può crescere lo sviluppo e il riscatto della società». «Il prefetto Gualtieri ha lasciato il segno – continua Bonfissuto – so che era rimasto molto legato al territorio. Spero di essere alla sua altezza con i miei modesti limiti, anche se ho un'esperienza quarantennale nell'amministrazione dell'Interno svolta fuori dall'ambito calabrese. Però sono reggino, sono calabrese anch'io, e quindi i problemi in linea di massima li conosco, anche se per ora quelli specifici li dovrò approfondire».