Un film politico e femminista: la mafia vista dagli occhi delle donne. La puntata è disponibile su LaC play - GUARDA LA PUNTATA
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«Un film politico e femminista» - Francesco Costabile debutta al lungometraggio così, raccontando storie di donne che si sono ribellate alla ndrangheta e al patriarcato. E pure al matriarcato che è legato ad entrambi da una trama fitta e sottile. Come parche ne tessono i fili tramandando la cultura dell’onore: se spezzano il cerchio le cosche si sgretolano. Ne è convinto il regista cosentino che nel suo film racconta di Rosa, una ragazza poco più che adolescente che si oppone alle leggi delle ndrine e della famiglia che delle mafie è la cellula.
La pellicola è tratta dal libro inchiesta Fimmine ribelli di Lirio Abbate che è co-sceneggiatore assieme a Costabile, Adriano Chiarelli e Serena Brugnolo che ha sottolineato, nel corso dello speciale registrato al Cinema Troisi di Roma, quanto sia importante cambiare la narrazione delle mafie raccontandole attraverso gli occhi delle donne. La protagonista di “Una femmina” è un concentrato di tante ribelli calabresi che hanno cambiato la storia ma è soprattutto ispirata alla figlia di Lea Garofalo.
Il film distribuito da Medusa - e prodotto con il sostegno della Regione Calabria e della Fondazione di Calabria Film Commission - è girato in Calabria con maestranze locali. Tra queste abbiamo sentito Mario Russo, Vincenzo Di Rosa, Francesca Ritrovato e Luca Massaro (unico siciliano).
Lo Speciale è adesso disponibile su LaC Play.