VIDEO | Il documentario di Francesco Gallo, premiato al Festival di Cannes, è stato proiettato a Rende nel corso di un'iniziativa promossa da Confapi Calabria e ordine dei consulenti del lavoro
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Il documentario Le Dee di Olimpia firmato da Francesco Gallo, premiato al Festival di Cannes, racconta l’emancipazione femminile attraverso lo sport, ricostruendo un secolo di lotte sociali e politiche combattute dalle donne e contenute nelle più belle ed emozionanti pagine della storia dei Giochi moderni. Oltre a quello ricevuto sulla Croisette come miglior film sportivo, il cortometraggio prodotto dalla Rooster, si è aggiudicato altri prestigiosi riconoscimenti al Los Angeles Cinematography Awards , al London Movie Awards, al Cine Paris Film Festival.
Evoluzione all'ombra dei cinque cerchi
«Il tema è di profonda attualità – ha detto al nostro network il regista cosentino – L’ultima olimpiade, quella di Tokyo, è decisamente la cartina tornasole di come l’universo femminile si sia evoluto nello sport, arrivando a bilanciare il numero di partecipanti tra atleti ed atlete. Questo lavoro cinematografico è un viaggio attraverso le donne dei record, ma soprattutto è un viaggio all’interno del significato delle imprese sportive al femminile realizzate all’ombra della bandiera a cinque cerchi. Un processo lungo un secolo consumato sulle piste di atletica, nelle piscine, sul ring, sui campi da calcio dove le donne sono diventate protagoniste. Protagoniste nello sport come nella società. Gli anni sessanta sono stati quelli cruciali – ha aggiunto Gallo – quando importanti traguardi sono stati raggiunti».
Dal libro al cortometraggio
Tratto da una pubblicazione dello stesso regista, dato alle stampe da Ultra Edizioni nel 2016, il cortometraggio ha offerto lo spunto per una riflessione sui temi della parità di genere nel corso di una iniziativa promossa da Confapi Calabria e dall’Ordine dei consulenti del lavoro della provincia di Cosenza, coordinata da Francesca Benincasa, introdotta dai saluti di Roberto Garritano, presidente dei giovani consulenti del lavoro, e scandita dalle testimonianze di alcune imprenditrici. «Le donne faticano ad entrare nel mercato del lavoro perché c’è un timore diffuso negli ambiti produttivi rispetto alla capacità di conciliazione dei tempi della vita e del lavoro – ha affermato Fabiola Via, presidente dell’Ordine dei consulenti del lavoro della provincia di Cosenza – In questo siamo uno degli ultimi Paesi dell’Unione Europea e non è semplice invertire questo gap. Soprattutto perché mancano le infrastrutture di sostegno. Penso agli asili nido, penso alle strutture di assistenza per soggetti anziani e disabili. In assenza di un supporto questi compiti sono spesso demandati alle donne».
Il welfare aziendale
Una delle soluzioni potrebbe arrivare dal welfare aziendale «in grado di dare una risposta concreta offrendo flessibilità nell’orario di servizio ed incentivi. Questa iniziativa promossa insieme a Confapi Calabria – ha concluso Fabiola Via – è importante anche come momento informativo per facilitare una maggiore diffusione di questo strumento, utile alle imprese per aumentare la produttività ed economicamente vantaggioso, non essendo questi investimenti, soggetti al versamento di contributi oppure a tassazione».
Le pellicole su Marulla e Bergamini
Lo sport è decisamente l'ambito nel quale il regista Francesco Gallo si trova a proprio agio. Nel 2019 ha raccontato la vita del compianto Gigi Marulla, bandiera del Cosenza, in un altro prodotto cinematografico a metà strada fra le imprese del calciatore e la sua sfera più intima. Francesco Gallo inoltre ha quasi terminato la lavorazione di un altro cortometraggio sul caso Bergamini. La pellicola sarà ultimata quando anche il processo giudiziario in corso arriverà a sentenza, presumibilmente nella prossima primavera.