Si intitola “L’atomo inquieto” l’ultimo romanzo di Mimmo Gangemi, presentato al Caffè Letterario Mario La Cava di Bovalino e incentrato sulla storia, o meglio, sulla possibile storia - dopo la scomparsa nel 1938 - di quello che probabilmente è stato il maggior fisico teorico italiano del secolo scorso, il catanese Ettore Majorana. Prima di scomparire per sempre all’età di 31 anni Majorana porta al mondo della scienza un contributo enorme; il suo nome è legato ai “ragazzi di via Panisperna”, gruppo di giovani studenti riuniti sotto la guida di Enrico Fermi e che negli anni trenta del secolo scorso produce studi di importanza storica sulla fisica nucleare. Ma il racconto di Gangemi parte proprio da quando del giovane scienziato siciliano si perdono le tracce.

«La storia che racconto è che fa da contorno alle presunte vite di Majorana è assolutamente fedele, - spiega Gangemi - su Majorana, partendo dall’ipotesi nella quale credo fermamente e cioè che non si sia suicidato, come ha paventato di fare, presumo di aver realizzato un costrutto di vita vissuta di Majorana se non veritiera quantomeno credibile». Dalla Sicilia alla Calabria, fino alla Germania e il Venezuela; una storia, quella narrata all’interno del volume edito da Solferino, che percorre sette diverse esistenze di un uomo tanto insofferente quanto geniale costretto a mutarsi in un concatenarsi di eventi.

«Di lui Enrico Fermi diceva che era un genio paragonabile a Galileo Galilei e Isaac Newton e che se Majorana aveva deciso di non voler vivere questa vita ed estraniarsi dal mondo era tale la sua genialità che nessuno sarebbe mai riuscito a trovarlo. - Commenta lo scrittore - L’inquietudine di Majorana da un lato lo obbliga a scavare dentro l’ignoto e portare più in avanti la scienza pur consapevole che si tratta di una materia che può condurre a risultati disastrosi per l’umanità, dall’altro lo fa chiudere in sé stesso al punto da non pubblicare nelle riviste scientifiche delle ipotesi che poi si riveleranno fondate e che porteranno ad altri il Premio Nobel per la fisica». L’evento a Bovalino, in cui l’autore ha dialogato con un gruppo di appassionati lettori, è stato moderato dalla giornalista Mariateresa D’Agostino oltre che da Domenico Calabria, presidente del Caffè Letterario Mario La Cava. Il dialogo è stato inoltre impreziosito dalle letture di alcune brani, tratti dal romanzo, da parte della scrittrice Rossella Scherl.