Il rapporto tra l’arcivescovo uscente Mons. Giuseppe Satriano e il territorio sta per interrompersi definitivamente dopo la nomina ai vertici della Diocesi di Bari-Bitonto. L’alto prelato nelle ultime ore ha ricevuto il mandato di amministratore dalla Nunziatura apostolica fino alla nomina del nuovo arcivescovo di Rossano-Cariati. Nel frattempo Mons. Satriano ha chiuso il bilancio delle attività diocesane e relazionato al Santo Padre, a cui spetta la nomina del nuovo Arcivescovo che s’insedierà con il nuovo anno. 

Il territorio investe poco sui giovani  

Durante il periodo natalizio, si sono tenute le celebrazioni a contatto diretto con tutte le chiese del territorio. Nel giorno del Santo Natale in Cattedrale, Mons.Satriano ha salutato la comunità soffermandosi molto sui giovani che gli hanno voluto riservare un saluto di commiato. Momenti emotivamente coinvolgenti che confermano il forte rapporto tenuto nel corso degli anni da Mons. Satriano in relazioni costanti con il mondo giovanile. «Questo territorio non va avanti perché investe poco sui giovani – ha riferito il presule al nostro network – che hanno rappresentato la mia prima preoccupazione sin dal giorno del mio insediamento. Il risultato di questo interessamento è stato il Museo la cui gestione è passata dalla Diocesi all’associazione “Insieme per camminare” composta da giovani capaci e competenti che nel tempo si è imposta anche a livello nazionale».

Nella comunità tanta umanità e generosità

Mons. Satriano si racconta nell’esperienza maturata in questi anni nella Diocesi Rossano-Cariati: «Qui ho imparato ad essere il pastore che la Chiesa chiede per un vescovo. Ho riscontrato tanta umanità e generosità, sebbene si tratti di un territorio composto da cittadini che vivono la solitudine di chi non ha punti di riferimento autorevoli. La causa è da riscontrarsi in una politica che non riesce a vedere gli orizzonti del bene comune in maniera seria e in cui è prevalente il senso del profitto e della convenienza. E non mi meraviglia che laddove manca lo Stato prendano corpo attività equivoche e ambigue».

Abbandonare la cultura dell’io e aprirsi al noi

È altrettanto importante il ruolo dei singoli: abbandonare la cultura dell’io e aprirsi al noi è fondamentale per un cristiano. Infine, il rapporto di Mons. Satriano con la SS. Achiropita alla quale la comunità di Rossano è devota che resterà per sempre nel suo cuore. «Quando mi chiesero di fare il vescovo ebbi paura di non essere all’altezza del compito ricevuto e la Madonna mi aiutò a comprendere la mia missione. Lei che ha sempre difeso e protetto la città di Rossano, come non ricordare l’alluvione del 2015 quando si risparmiarono vittime. Non è fede miracolistica, ma sono segnali importanti dell’amore di Dio». Ieri la celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo, in presenza del sindaco Flavio Stasi, e la lettura dei documenti attestanti le apparizioni dell’Achiropita del 1741.