VIDEO | La variante che si parla nella piccola frazione ha mantenuto molti elementi dell'albanese del XV secolo, mescolandosi però anche con dialetto locale e italiano. Un vero caso studio per i linguisti
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La frazione di Vena di Maida rappresenta uno degli ultimi baluardi della lingua arbërisht, l'antica parlata degli albanesi d'Italia. Questo piccolo centro, parte del comune di Maida, mantiene viva una tradizione linguistica che affonda le sue radici nel XV secolo, quando le popolazioni albanesi fuggirono dall'avanzata ottomana nei Balcani trovando rifugio nell'Italia meridionale.
La peculiarità di Vena di Maida risiede nella sua capacità di preservare l'arbërisht come lingua viva e parlata quotidianamente, nonostante le sfide della modernità e lo spopolamento che affligge molti centri minori del Mezzogiorno. La comunità arbëreshe di Vena ha sviluppato nel corso dei secoli un forte senso di identità culturale, trasmettendo di generazione in generazione non solo la lingua, ma anche tradizioni, canti, danze e costumi che costituiscono un patrimonio culturale unico. L'arbërisht parlato a Vena di Maida presenta caratteristiche distintive che lo rendono un caso di studio interessante per i linguisti.
La variante locale ha mantenuto molti elementi dell'albanese del XV secolo, cristallizzando forme arcaiche che si sono perse nella lingua madre. Allo stesso tempo, ha sviluppato peculiarità proprie, incorporando elementi del dialetto calabrese e dell'italiano, in un processo di naturale evoluzione linguistica che non ne ha tuttavia compromesso l’autenticità.
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La salvaguardia di questa lingua minoritaria è stata possibile grazie a diversi fattori. In primo luogo, l'isolamento geografico della comunità ha paradossalmente giocato un ruolo positivo, proteggendo la lingua dalle influenze esterne. Inoltre, la forte coesione sociale della comunità arbëreshe ha permesso la trasmissione intergenerazionale della lingua, principalmente attraverso l'uso domestico e le occasioni di socializzazione comunitaria.
La sopravvivenza dell'arbërisht a Vena di Maida rappresenta un esempio virtuoso di come una comunità possa preservare il proprio patrimonio linguistico senza chiudersi al mondo contemporaneo. Le nuove generazioni, pur perfettamente integrate nella società italiana, mantengono un forte legame con la propria identità arbëreshe, dimostrando come la diversità linguistica possa essere una risorsa preziosa nell'era della globalizzazione.