Ricordare chi per quella toga che indossava ha perso la vita, omaggiare gli avvocati morti a causa della loro professione e farlo in una città che da questo punto di vista ha pagato un tributo molto alto. Prima con l'assassinio dell'avvocato Torquato Ciriaco, ucciso nel 2002 a Maida mentre rientrava a casa, poi con l’uccisione di Francesco Pagliuso il nove agosto 2016.

 

Due ferite mai sanate per Lamezia e che si inseriscono in una scia di sangue molto lunga che in Italia dal 1948 ad oggi ha visto morire 36 avvocati. Professionisti, padri, mariti, uomini ai quali è stato dedicato il convegno organizzato a Lamezia Terme dalla Camera Penale dal titolo “Quando la deontologia è memoria”.

 

Un evento estremamente partecipato che ha visto la presenza di alte cariche istituzionali e militari, oltre ai parenti delle vittime ed occasione anche per presentare il libro edito dall'Ordine degli Avvocati di Roma “Tributo di Toga” , dedicato proprio alla memoria di chi morì per colpa di una professione a cui aveva dedicato la vita. I proventi derivanti dalla vendita della pubblicazione saranno destinati alla promozione del progetto di educazione alla legalità denominato "Carcere, se lo conosci lo eviti", ideato dalla Cooperativa sociale Infocarcere per la prevenzione del fenomeno del bullismo tra i giovani e nelle scuole.

 

Presenti all’iniziativa Bruno Brattoli, presidente del Tribunale di Lamezia Terme, Salvatore Curcio, procuratore della Repubblica nel Tribunale di Lamezia Terme, Pino Zofrea, presidente della Camera Penale di Lamezia Terme, Pietro Di Tosto, componente dell’Ordine degli Avvocati di Roma, Antonello Bevilacqua, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Lamezia Terme, Vincenzo Ciraolo, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Messina, Marcello Manna, componente dell’Unione delle Camere Penali Italiane. A moderare gli interventi Aldo Ferraro, segretario della Camera Penale lametina.