VIDEO | Centocinquanta figurati e novantaquattro attori ripercorrono le ultime ore di vita di Gesù, rinnovando una tradizione centenaria. L'opera dura otto ore e si svolge nei punti principali del piccolo centro
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Un urlo che squarcia la quiete, «Elì, Elì, lemà sabactàni?», un sospiro profondo, la morte e un tuono fragoroso, che precede di pochi istanti l'applauso commosso e liberatorio della folla. È l'ultima scena della Giudaica, la suggestiva rappresentazione dell'ultimo giorno di vita di Gesù, che va in scena nel giorno del venerdì santo a Laino Borgo, un piccolo borgo calabrese da poco più di 1700 anime nel cuore del Parco Nazionale del Pollino. In occasione della Giudaica, il paese si ferma per assistere e seguire l'opera itinerante della durata di otto ore. L'edizione di quest'anno è stata particolarmente sentita dalla cittadinanza, poiché la manifestazione è tornata dopo quattro anni lunghi di assenza.
Cos'è la Giudaica
«Per Laino Borgo la Giudaica è tutto. È una tradizione antichissima, che si tramanda da centinaia di anni e il testo, risalente al '600, si impara in famiglia. A turno, tutti i cittadini della comunità partecipano all'evento. Non c'è un solo attore professionista, è gente del popolo che reinterpreta la Passione di Cristo». Sono le parole della sindaca Mariangelina Russo, visibilmente emozionata. «Questo - continua - è un evento molto dispendioso, non solo in termini economici. Occorrono molti mesi di preparazione ed è per questo che non si può svolgere tutti gli anni, sarebbe impossibile». I numeri parlano chiaro: per la realizzazione dell'opera necessitano centocinquanta figuranti, novantaquattro attori e migliaia di strumenti, accessori e costumi di scena. Dopo tre mesi di prove serrate, tutti i partecipanti, con la folla al seguito, si radunano alle 10 in piazza della Repubblica e per otto lunghe ore vanno avanti trascinandosi da una scena all'altra, in tutto diciannove, ripercorrendo i momenti salienti delle ultime ore di vita di Gesù, dall'ultima cena alla crocifissione. L'evento culmina in Corso Umberto, intorno alle 18.
L'emozione della crocifissione
La scena più suggestiva è certamente quella della morte di Gesù. L'attore che lo interpreta è Innocenzo Donato. «La Giudaica non è una recita - precisa -, bisogna calarsi nel personaggio e provare a immedesimarsi nelle sofferenze di quest'uomo». Soprattutto durante la prova finale. «Sento un brivido, un calore nel petto, e non vedo l'ora di dire "Elì, Elì, lemà sabactàni?" ("Dio mio, Dio perché mi hai abbandonato?", ndr) per liberare l'emozione di tutta la giornata e di questi mesi di prove. È una sensazione forte, molto bella».