È stata un'intensa giornata di condivisione su regole e metodologie di informazione quella che ha visto impegnati i giornalisti, i vertici redazionali e i conduttori del network LaC con il primo seminario interno dedicato alla costruzione di un tg nazionale tenuto nei nostri studi televisivi di Vibo. Uno scopo perfettamente raggiunto, di confronto con le fondamenta di un’informazione con forte connotazione di servizio pubblico, capace di essere tempestiva e autorevole anche al di fuori dei confini regionali, reso necessario dal processo di rapida crescita del gruppo, che da tempo si misura con il mondo dell’informazione nazionale, già presente su Sky e TivuSat, con due canali regionali, LaC Tv (canale 11 del digitale terrestre, 411 TivuSat e 830 Sky) e LaC OnAir (canale 17), una redazione a Roma, Via Condotti 21, e cinque testate online, con il sito d’informazione leader LaC News24.

Gli interventi

L’incontro, fortemente voluto dal presidente del gruppo Domenico Maduli, è stato il primo di questa nuova fase interna – altri sono già stati programmati – nata per offrire gli strumenti idonei alla sfida del mercato nazionale e a una dimensione che va oltre la Calabria, per confrontarsi senza timore reverenziale con i colossi dell’informazione italiana. Alla prima giornata di formazione sono intervenute alcune tra le più autorevoli firme del giornalismo italiano: Paolo di Giannantonio, già conduttore del Tg1, di Uno Mattina e inviato di guerra che nel corso della sua carriera ha realizzato interviste ai giganti dell’umanità, tra tutte quella a Nelson Mandela; e Piero Badaloni, già conduttore del Tg1, Uno Mattina e Italia Sera, corrispondente da Madrid e direttore di Rai International, che ha segnato grandi pagine del giornalismo come le edizioni straordinarie riguardanti l'incidente di Vermicino, che vide coinvolto il piccolo Alfredino Rampi, o pagine storiche come l’attentato al Papa e il rapimento Moro.

Entrambi hanno sviscerato con garbo e chiarezza i punti cardine del giornalismo, le tappe salienti della loro carriera, i cambiamenti con i quali l'informazione deve confrontarsi quotidianamente, mettendosi a disposizione della redazione, rispondendo alle nostre domande e non risparmiando consigli e suggerimenti preziosi. Dunque una vera e propria occasione di crescita per il network, fortemente voluta dai vertici aziendali tesa a rafforzare i legami con il corpo giornalistico, innestare nuovi linguaggi e far crescere la qualità dell'informazione. 

Informazione di qualità

Ad aprire e coordinare i lavori è stato il direttore editoriale Alessandro Russo, insieme a lui l‘editore Domenico Maduli che ha parlato di «crescita verticale del modello di informazione che vede al centro il capitale umano e lo sguardo volto ai cambiamenti che la stampa sta portando nel mondo. Siamo contenti di lavorare in Calabria e per la Calabria – ha ancora affermato - non bisogna andare a Berlino per fare buona informazione, è a queste latitudini che si dimostrano il valore e le capacità. Abbiamo scelto di partire dalla Calabria per creare reti, connessioni tra le forze migliori. Offriamo opportunità a chi ha cuore e talento, vogliamo dimostrare che questa regione non è la Cenerentola d’Italia per chi fa informazione e comunicazione, ma anche per chi fa impresa». Ha concluso Maduli: «Lo sforzo immenso che il gruppo sta facendo per la crescita dell’informazione libera e autorevole in Calabria è funzionale al riscatto di questa regione. Vogliamo, per la nostra parte, aprire la strada della consapevolezza dei cittadini, perché è da qui che possiamo costruire un futuro diverso».

L'informazione di LaC

Un'informazione crossmediale di qualità, quella targata LaC, che ha ricevuto il vivo apprezzamento da parte dei professionisti intervenuti: «Il vostro è uno standard altissimo – ha commentato di Giannantonio -. «D’altra parte il Network LaC si sta facendo rapidamente strada verso una dimensione nazionale e l’investimento e la passione del vostro editore stanno producendo risultati impressionanti. Grandissimo rispetto nei confronti del vostro lavoro. Il nostro è un settore che cammina troppo velocemente e se è vero che in futuro ci saranno i conduttori virtuali, questo significa che si tende a eliminare il fattore umano che invece a mio avviso è importantissimo e deve essere mantenuto». 

Anche Piero Badaloni si è detto impressionato dello standard molto elevato delle conduzioni giornalistiche e dei Tg prodotti dal network: «Ormai è tempo che chi ha voglia e qualità possa ambire a una dimensione diversa e voi ne avete tutte le caratteristiche. Occorre mantenere la barra dritta su un giornalismo di qualità, rispettoso delle regole e dei valori. Dobbiamo contrastare la deriva che in alcuni casi sta prendendo l’informazione. È questo che i cittadini ci chiedono, è questo il nostro compito».