Sketch divertenti, battute fulminanti nel nuovo show del venerdì sera targato LaC TV condotto dal comico reggino
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Non solo imitatore, ma artista a tutto tondo, autore di pièce comiche di successo. È Gennaro Calabrese, attore, comico, cabarettista, da oggi, venerdì 19 febbraio alle 21 si aggiunge nella squadra dei comici de “La vetrina del buonumore” sul canale di LaC. La lunga biografia racconta che tra il 2007 e il 2010 è stato ospite in diverse trasmissioni televisive e radiofoniche nazionali, come Domenica in, Buona domenica, Mattina in Famiglia, A casa di Paola, Tiki taka, il Comunicattivo e Ottovolante. E per tre stagioni la Voce del fortunato programma di satira politica di Sky 1 “Gli sgommati” e del Cartone animato di Gazzetta dello Sport “Gazzettoons”.
Per il teatro invece è sua la regia e la scrittura dei tre spettacoli, portati in scena tra il 2013 e il 2015, “L’imitatore non è l’imitato”, “Torno a scuola” e “Torno a scuola….un anno dopo”. Nel 2017 nel cast dell’ottava edizione del Programma Made in Sud.
Chi è stata la prima persona che ha notato il tuo talento?
«È stata mia nonna che anche se in modo meno riconoscibile, meno inquadrabile come artista, aveva il vezzo di chiamarmi “genio”. i miei genitori lavoravano ed io sono cresciuto con lei e aveva notato il mio estro che si manifestava in mille modi. Sì perché da bambino per me i giochi avevano un uso diverso da quello convenzionale, per fare un esempio: l’apparecchio della battaglia navale per me era macchina del tempo, cambiavo destinazione ai giochi. Nonna è stata la prima persona, ma devo ringraziare la fiducia che mi ha dato la mia città, Reggio, e la gente che negli anni passati mi ha sempre incoraggiato è stata tanto. Blu Ocean, l’azienda di Francesco Scarpino con cui ho realizzato “Reality”, Rodolfo Rodà di Radio Touring che ha creduto in me e il mio storico impresario Roberto che a Roma mi ha fatto conoscere il mondo del cabaret che conta».
Qual è l’ultimo personaggio che ha imitato?
«Sicuramente in termini temporali il presidente Draghi. Prima ancora il governatore De Luca: quando lui usciva con la diretta io facevo il video di risposta. E poi tanti personaggi sportivi: Andrea Pirlo e Simone Inzagli. Per settori ne sono venuti fuori diversi».
Come si fa a imitare Draghi?
«È stato difficilissimo. Lo sto perfezionando, ma sono partito dalle cose più evidenti, le espressioni: un po’ sornione, un po’arcigne, con quel sorriso, con la bocca che è una linea, le borse sotto gli occhi e gli occhi allungati, perché la voce non ha una venatura particolare se non nella cantilena».
Come ha vissuto da artista il periodo di lockdown?
«Per me il 2020 è stato un anno molto importante. Dal punto di vista professionale ho sofferto per live ridotti e annullati nei periodi del lockdown, ma poi sono riuscito a trasformare tutto in altro. Intanto nella produzione video, ho avuto la fortuna di poter realizzare in casa i video e mi sono dedicato alla produzione. Questo non solo mi ha dato possibilità lavorative ma anche di investimento, pubblicità e immagine per l’estate riconosco di essere stato tra i miracolati nel nostro gruppo artistico perché quando si è potuto lavorare, soprattutto nel mese di agosto, per me è stato pieno, nel rispetto delle regole ho lavorato ogni sera. La ripresa è stata più faticosa ma mi sta dando la possibilità di scrivere, di perfezionarmi, di dedicarmi con maggiore professionalità e divertimento alla produzione video e lavorare in radio. C’è la possibilità artisticamente di reinventarsi. Se non sono tornato a fare l’avvocato nel lockdown non lo farò più (ride, nds). Sono molto contento ma resta il dispiacere di sapere che la gente che collabora con me non ha avuto questa possibilità, per loro è stato più difficile. Ma ho provato a stare vicino anche a loro».
C’è un personaggio a cui è particolarmente legato?
«In genere tendo a non legarmi particolarmente. Ma c’è stato Luca Giurato che è un personaggio a cui mi sento molto legato, nonostante ormai sia fuori dai radar, nei miei spettacoli live ci deve essere sempre. E anche quando non ci sarà più ci sarà un personaggio che avrà le caratteristiche di Giurato».
Gli imitati l’hanno sempre presa bene?
«Sì, i personaggi importanti sì. ricordo che a “Gli sgommati” venne a trovarci Ignazio Larussa ed era entusiasta, anche Gasparri fu contento. Anche Bersani apprezzò molto l’imitazione per quanto si trattasse solo della voce. A livello locale mi hanno apprezzato e poi c’è chi si è sbilanciato facendomi apertamente i complimenti e chi non lamentandosi ha voluto confermare il suo gradimento. Qualcuno dei figli dei personaggi che ho imitato mi hanno chiesto “come fai a sapere che mio padre è in quel modo anche a casa?”. La parte più bella nella creazione del personaggio è questa, al di là della voce, al di là di tutto, sono arrivato a fare bene l’imitazione perché mi sento “il personaggio” e agisco di conseguenza, mi rappresento come lui potrebbe essere nella vita quotidiana e molto spesso ci azzecco pur non conoscendolo e non avendo particolari indizi».
A cosa sta lavorando in questo momento?
«Dopo aver fatto nel 2019 “Un Calabrese a Roma”, avevo già scritto il nuovo spettacolo “Un Calabrese su Marte” ma i teatri sono chiusi e non si è potuto fare, prima ad aprile 202 al teatro Tirso de Molina di Roma ma è stato annullato e poi a gennaio avrei dovuto debuttare al teatro Roma nella capitale, con la pièce rivista e aggiornata in base agli eventi, ma anche questa occasione è saltata quindi ho in cantiere questo spettacolo»
Che cosa vedranno i telespettatori?
«Semplicità, leggerezza e umorismo. Propongo attraverso anche la mia presenza contestuale i miei video che vanno dalle imitazioni di personaggi a numeri di repertorio, un po’ di tutto. Con una prospettiva di fare a livello regionale la satira».