È da tempo custodita nel Museo diocesano, accanto al prezioso Codex Purpureus patrimonio Unesco. Solo di recente, però, studi e ricerche hanno portato alla luce la preziosità del dipinto su pergamena del XVI secolo che rappresenta l’unica opera di questo tenore conosciuta e custodita in Calabria
Tutti gli articoli di Cultura
PHOTO
C’è un’altra opera meravigliosa custodita all’ombra del maestoso Codice Purpureo di Rossano. È la Tavoletta della Pace, presentata e illustrata ieri sera nel chiostro del Museo del Codex, dalla professoressa Emilia Talamo, docente di storia del disegno, dell’incisione e della grafica presso l’Università della Calabria, nel corso di un evento promosso da “Insieme per camminare”, ente gestore del museo, con il patrocinio dell’Unical ed in partnership con l’azienda agricola biologica Donato Parisi. Riflettori puntati, dunque, su una delle opere più preziose custodite nel Museo, capolavoro della sala dedicata all’arte tra Manierismo e Barocco. Si tratta di un preziosissimo dipinto su pergamena, da sempre oggetto di forte interesse tra gli studiosi che si sono prestati a diverse interpretazioni circa il suo autore, il committente e il misterioso personaggio raffigurato nella miniatura.
Una miniatura del ‘500 che raffigura la Madonna con il Bambino ed il matrimonio mistico di Santa Caterina
«Si tratta di una pergamena del ‘500 dipinta – ha detto Cecilia Perri, vice direttore del Museo del Codex, introducendo la lezione magistrale della docente Emilia Talamo – che raffigura un’immagine straordinaria della Madonna con il Bambino ed il matrimonio mistico di Santa Caterina. È ovviamente una pittura di per sé molto pregiata in quanto è impressa su una pergamena. È stata un’opera molto studiata – ha aggiunto - ma c’erano pareri diversi sull’autore e su un misterioso personaggio raffigurato».
!banner!
«Commissionata appositamente per Rossano dalla Corte Pontificia dell’epoca»
A svelare, poi, segreti, dettagli, curiosità e la preziosità intrinseca della “Tavoletta della Pace” di Rossano, è stata la studiosa Emilia Talamo, docente di storia del disegno, dell’incisione e della grafica presso l’Università della Calabria. Che svela subito: «Con molta probabilità questa pittura arriva da Roma, da un miniatore che lavora per la Corte Pontificia, all’interno dello scriptorium papale, ed è commissionata – ha affermato Talamo – appositamente per Rossano». E già questo basterebbe per esaltare la magnificenza di questa piccola grande opera. Ma c’è di più. «Una miniatura del ‘500 di questa fattura – ha ribadito la studiosa - in Calabria non c’è. C’è il Codice di Rossano, ci sono dei codici musicali che hanno delle miniature. Questa, però, è una miniatura isolata ed è sicuramente una particolarità del Museo diocesano e del Codex e sicuramente dell’intera Calabria che finora non era stata abbastanza rivalutata».
Al via la stagione degli “Appuntamenti al Museo”
Con l’appuntamento di ieri si è aperta la stagione estiva degli Appuntamenti al Museo nel suggestivo cortile del Museo Diocesano e del Codex, una rassegna di eventi tra arte, storia e cultura, ideata per approfondire la conoscenza del meraviglioso patrimonio artistico che, oltre al Codex, si conserva nel Museo di Rossano.