Grande attesa al Museo archeologico nazionale “Vito Capialbi” di Vibo Valentia per l’imminente ritorno, dopo otto anni di assenza, del busto femminile in basanite, risalente ad età claudia (41-54 d.C.).

 

Si tratta, infatti, di un’importante testimonianza del passato romano della Calabria, rinvenuta nelle vicinanze di Vibo Valentia Marina, durante lo scavo di un’importante villa suburbana, avvenuto a più riprese fra il 1894 e la prima metà del ‘900, durante la realizzazione della ferrovia e la costruzione di limitrofe abitazioni di campagna.

 

Ai tempi, la scoperta della statua fece scalpore, nonostante la bocca e il naso fossero danneggiate, in quanto sia il materiale (basalto nero), che la tecnica di esecuzione, erano di pregevole fattura. Grazie all’ottima resa della capigliatura, acconciata come prevedeva la moda dell’epoca si è potuto datare con precisione la statua al principato di Claudio, imperatore dal 41 d.C. al 54 d.C.

Già dal momento del ritrovamento si propose l’identificazione con Messalina, moglie dell’imperatore Claudio, tuttavia tale ipotesi venne accantonata nei decenni successivi per la mancanza di confronti iconografici convincenti.

 

Tale scultura era stata concessa con prestito di lunga durata nel 2012 al Princeton University Art Museum e a seguito dell’impegno della Direzione generale Musei, della Dg Abap e del segretariato generale del Ministero per i Beni Culturali e il Turismo, sarà restituita al Museo Archeologico Nazionale “Vito Capialbi” di Vibo Valentia che ha sede nel castello di Vibo Valentia dove sarà esposta nella sezione romana accanto al busto di Marco Vipsanio Agrippa.