VIDEO | L'imprenditrice 37enne ha viaggiato per il mondo. Ma ora ha deciso di tornare nella sua terra e di avviare un'attività a Riace
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«A me piacerebbe vedere la Calabria come un’enorme rete di collaborazione perché dalla collaborazione possono nascere cose meravigliose. Una terra dove la gente ha voglia di tornare e di investire».
Crede nella collaborazione Serena Franco ma soprattutto crede nelle potenzialità della sua terra. Appena 18enne lascia Riace per studiare comunicazione all’università degli studi Roma Tre e formarsi come insegnante di italiano per stranieri.
Da lì l’Erasmus in Norvegia e una serie di viaggi ed esperienze professionali che la porteranno a vivere in Australia e poi in Colombia, dove diventa direttrice dell’istituto italiano di cultura di Barranquilla. Esperienze che arricchiscono il bagaglio di questa calabrese ambiziosa ma che non le fanno dimenticare il forte legame con la sua terra d’origine fino a decidere, circa un anno fa, di tornare a casa e avviare un’attività: Tourlallà, un progetto per offrire ai visitatori e ai calabresi stessi la possibilità di conoscere il territorio.
La lingua come tramite di cultura
«Tourlallà è prima di tutto un sogno nel cassetto – racconta Serena -, è un progetto che è nato unendo tutte le esperienze che ho fatto, la passione per i viaggi, l’insegnamento dell’italiano per stranieri e l’amore per la comunicazione. Alla base di questo progetto c’è la volontà di organizzare tour in Calabria che permettano agli stranieri di entrare in contatto più ravvicinato e profondo con al lingua e la cultura italiana. Accanto a questo l’idea è anche quella di unire varie professionalità per far conoscere ai calabresi la nostra terra che merita di essere scoperta».
Collaborazione tra professionisti
Attraverso una rete di relazioni con altri giovani professionisti del territorio, Serena organizza corsi di lingua, escursioni, trekking, passeggiate guidate alla scoperta degli angoli più belli e sconosciuti. “Kalmini, la Calabria a passi lenti” ad esempio è l’ultima iniziativa, figlia della quarantena, che nel periodo estivo, con una serie di appuntamenti, ha unito cammino, yoga, fotografia.
«Questo è un modo per avvicinarsi al nostro territorio nella maniera più diretta e profonda, camminando e scoprendo dei paesaggi che in questo caso abbiamo scelto con l’associazione di Antonimina, "Boschetto Fiorito" e con le loro guide che si occupano proprio di accompagnare i turisti alla scoperta dei luoghi più aspri dell’entroterra calabrese. Oltre a loro fanno parte di questo progetto anche i professionisti dell’associazione “Body & Mind” per lo yoga e la nostra fotografa Antonella Tassone, di Roccella Ionica».
L'amore per la Calabria
Dunque Serena, anche da lontano, ha sempre guardato con ottimismo e fiducia la sua terra d’origine. Dai vari angoli del mondo non ha mai dimenticato quanto sia bella e quanto abbia da offrire: «Tante volte mi sono chiesta: “ma in Calabria abbiamo così tanto e allora perché non lavorare per farla conoscere?” Quindi partendo da questa idea ho poi capito che l’unico posto dove effettivamente volevo che quest’idea si realizzasse era proprio la Calabria, ed era proprio Riace, il posto dove ho vissuto i primi anni della mia vita».