«C’è una cura che va oltre la farmacologia e si chiama amore». Francesco La Torre, medico psichiatra, nella sala Emilio Sacerdote del Tribunale di Vibo Valentia spiega il segreto dei ragazzi che animano le attività della cooperativa La voce del silenzio. Spiega ciò che rende le loro opere d’arte speciali: quell’amore, appunto, che proviene dagli operatori e viene trasfuso nei colori che con sapienza danno anima a tele e ceramiche.

Sono state donate anche a Papa Benedetto XVI, abbelliscono la casa natale di San Francesco di Paola. Colorano i locali della Prefettura e quelli della Capitaneria di porto di Vibo Marina, da oggi sono anche alla Procura di Vibo Valentia. «Questo è lo Stromboli, il mio preferito…», dice il procuratore Camillo Falvo, che è sceso in campo personalmente per promuovere l’attività di questi ragazzi speciali. Ha trasformato il suo ufficio e l’ala che lo ospita in una sorta di galleria. Ha voluto le istituzioni, tutte, al suo fianco: prefetto, questore, comandanti di Carabinieri, Guardia di finanza, Capitaneria. E poi giudici e pm, vertici della sanità. Ha voluto i media per diffondere più possibile questo messaggio.

«Non è solo la loro arte – spiega – è il loro modo di concepire l’impegno sociale. È una delle realtà più belle che ho conosciuto sin da quando sono approdato a Vibo Valentia. E credo che iniziative come questa servano affinché la collettività comprenda quanto questo sia un modello da emulare». Il magistrato richiama la maxioperazione Rinascita Scott, alla quale – in veste di sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro – diede un contributo essenziale: «Nicola Gratteri disse che avevamo liberato ampi spazi della nostra società, che la parte onesta, sana, ha il dovere di occupare. Ecco, La voce del silenzio, quello che fanno questi ragazzi e soprattutto i medici ed i volontari che li seguono, deve essere un esempio virtuoso, da divulgare e sostenere».

Laboratori a Pizzo, un impegno incessante che va avanti, grazie alla guida della presidente Adriana Maccarone, sin dal 2007. È un impegno «privato» che si sposa virtuosamente con il «pubblico», perché le attività che vengono svolte dal La voce del silenzio sono realizzate in collaborazione con la Riabilitazione psichiatrica dell’Asp di Vibo Valentia che ha sede nell’ex ospedale di Pizzo. Attività sociale che guarda al mondo del lavoro e che viene apprezzata ben oltre i confini della Calabria. E non è un caso se da ben dieci anni la Onlus napitina e i suoi speciali ceramisti sono gemellati con i maestri di Vietri sul Mare.

«Una bella storia, una bella esperienza – dice il procuratore Falvo davanti alle opere che mostra ai giornalisti, Chiese, Castelli, paesaggi del territorio – Una esperienza di… rinascita. Sì, adesso ci vuole».