Gli Amakorà, “Premio nazionale Folk & World nuove generazioni”, è una band tra le più interessanti del panorama musicale nazionale. È un gruppo del vibonese che recentemente ha trionfato al premio letterario Caccuri, davanti a un pubblico di circa 800 persone sedute. Un pubblico che… pretende! Eppure in quell’angolo carico di suggestione, storia, cultura e arte gli Amakorà hanno trionfato, risultando convincenti e coinvolgenti.
Nel borgo di Caccuri in pochi anni è avvenuto un miracolo: un premio letterario nato 12 anni fa (esattamente come gli Amakorà) è diventato uno dei più prestigiosi d’Italia. Dove non si fa solo cultura, non si presentano solo libri, ma dove si presentano e si confondono musica, ambiente, poesia, attualità, bellezza.

Amakorà letteralmente, amore per la propria terra. Nei concerti del gruppo, sempre più numerosi e partecipati, incantano per la capacità di intraprendere sentieri musicali che appartengono alla storia e alla tradizione, lungo armonie ispirate alla tradizione e alla cultura di un popolo. Il popolo calabrese con la sua millenaria storia.

I ragazzi del gruppo forse non si aspettavano un’esperienza così esaltante a Caccuri, per giunta nel corso di un così importante premio letterario. 
«Essere presenti ad un premio letterario di prestigio nazionale racconta già molto di noi. Nell'ambito della World Music, abbiamo sempre cercato di prestare attenzione massima ai nostri testi, trattando argomenti freschi senza mai abbandonare la tradizione. Diventa fondamentale il passato della nostra terra per interpretare al meglio la tradizione e imbracciare i suoi strumenti. Bisogna vivere questa terra in tutte le sue contraddizioni per parlare al meglio di lei.
A Caccuri, rispetto i concerti di "piazza", avevamo un pubblico attento e lontano da distrazioni. Avere questo maggiore grado di attenzione può solo valorizzare il nostro lavoro che si divide tra musica e parole».

L’esperienza di questi anni ha portato gli Amakorà a ottenere molti riconoscimenti, premi, splendide recensioni. Amakorà ha vinto in Puglia il premio Folk & World Nuove Generazioni. Ormai il gruppo è decollato e non può che fare sempre meglio,
«Già dai primi anni non sono mancati i riconoscimenti per il nostro progetto. Da parte nostra abbiamo sempre cercato di curare ogni aspetto nei limiti del possibile. Ogni nostro singolo è accompagnato da un videoclip musicale e abbiamo sempre cercato di curare l’immagine della band.
Il riconoscimento ricevuto in Puglia ha dato lustro a una regione e alla sua musica».

Quindi è stata inevitabile l'attenzione del pubblico nazionale. «Quest'anno, non a caso, ci sono state delle date fuori regione e gli apprezzamenti non sono mancati. Ogni data fatta lontana dai confini è stata un successo inatteso di pubblico».

Dal vivo la band dà il meglio di sé: colpiscono molto le melodie prodotte da strumenti ancestrali. Convincono tanto i testi che parlano di Calabria e della sua gente, di storia e di tradizioni, il tutto con uno sguardo profondo verso il difficile futuro di questa società. «Ci sentiamo a casa quando siamo sul palco a suonare per la gente. È il momento in cui puoi sprigionare tutta l'energia che hai in corpo e provare a regalare emozioni a chi ti ascolta. Cerchiamo di entrare in simbiosi col pubblico ad ogni concerto, quando accade è meraviglioso».

Amakorà è risultata vincitrice del “Premio nazionale Folk & World nuove generazioni”.
La Calabria grazie a band come la questa si afferma sempre più a livello nazionale. Le band convincono, attraggono le nuove generazioni, che sono sempre più attente alla storia e alla cultura di questo nostro popolo, soprattutto dal punto di vista della musica.
«È una domanda che spesso ci viene rivolta. Cosa manca al movimento musicale calabrese per il successo nazionale? Probabilmente la nostra terra ancora viene stereotipata in diversi ambiti, incluso quello musicale. Ci sono realtà che lavorano quotidianamente per promuovere una Calabria diversa, come la nostra produzione Calabriasona, che, sta cercando di varcare spesso i confini e proporre le loro Produzioni in Italia e all'estero.
Probabilmente non esiste una ricetta al successo ma crediamo che alla base ci debba essere l’Amore per la Propria Terra, noi, nel dubbio, l’abbiamo messo nel nome».

Dopo 12 anni di successi in un crescendo inarrestabile, per gli Amakorà esce il terzo album della band calabrese, dal titolo “Animi”. Una tappa importante per il gruppo, un nuovo forte legame con le proprie radici.
«Sono stati anni di tantissimo lavoro e produzione. Questo terzo album, Animi, è un album dove si affermata la maturazione della band in questi 12 anni. L'attenzione ricade su due grandi argomenti, la libertà e l'amore che trovano legame ad ogni brano.
“Animi” è un racconto di storie intime messe a nudo attraverso la nostra musica. L’Album è stato prodotto da Calabriasona e si può trovare in tutti i digital store».

Era il 27 giugno 2013 quando nel vibonese viene presentato al pubblico il primo album. Chissà cosa è rimasto di allora? «Sicuramente non i capelli del nostro bassista Pietro. Dalla presentazione nel 2013 di SOGNU, il nostro primo album, c'è stato un percorso rapidissimo e inatteso che in pochi mesi ci ha portato sui principali palcoscenici regionali».

Interessante capire se era stato preventivato un percorso così importante e un successo così convincente.
«Impossibile prevedere tutto questo. Ma il nostro primo disco Sognu parla proprio dei sogni, il nostro forse è in gran parte raggiunto ma non ci accontentiamo. Quindi, sicuramente dal 2013 restano le nostre anime sognanti che hanno aperto la strada a nuovi sogni da realizzare».

Intanto ascoltiamo il loro ultimissimo CD “Animi” e si nota subito un ulteriore crescita del gruppo, una certa intimità nei pezzi e tanta buona musica.