Si discute con sempre più fervore del tema della lingua unica in Arbëria e il tema è sempre più complesso. Le comunità arbëreshe rivendicano la diversità delle parlate locali e le testimonianze di tanti mettono in evidenza come nel tempo l’uso locale abbia modificato profondamente la lingua, con inserimenti moderni che rendono complessa la formulazione di un linguaggio unico per tutte le comunità.

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È un obiettivo da perseguire, sottolinea il prof. Giuseppe Liguori, esperto linguista e vicepreside del prestigioso Collegio di Sant’Adriano. Le sollecitazioni del presidente albanese Begaj hanno alimentato il dibattito, mettendo in evidenza come la ricerca di una soluzione debba essere al centro di una reale azione di valorizzazione linguistica da parte delle istituzioni locali.

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L’accordo tra le comunità sembra ancora lontano e al primo posto c’è la necessità di ristabilire una relazione di dialogo per impedire nuove diaspore linguistiche e garantire un ritorno all’identità. Un ruolo importante potrebbe ancora giocarlo la Chiesa che nel rito bizantino che domina le cerimonie del mondo arbëresh ha continuato a difendere e promuovere la purezza linguistica. Riconosciuto il suo ruolo all’interno delle comunità, nonostante viva come la Chiesa cattolica il dramma dell’abbandono da parte dei più giovani, eccetto nei grandi appuntamenti comunitari. La sfida è stata appena lanciata e ad interessarsi al tema è ormai l’intera regione Calabria che riconosce ufficialmente l’importanza politica e culturale di questa minoranza linguistica.