VIDEO | L'intervista al professore di lingua albanese Altimari che spiega le origini di un popolo dalla storia millenaria
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Il popolo arbëresh è una comunità etnica unica che ha mantenuto le proprie radici culturali e linguistiche attraverso i secoli. Originari dell'Albania, gli arbëreshë si stabilirono in diverse regioni dell'Italia meridionale dopo la conquista ottomana nel XV secolo.
Abbiamo incontrato il professor Altimari, docente di lingua albanese all’università della Calabria, per farci raccontare direttamente dalle sue parole gli elementi che contraddistinguono la cultura arbëreshe, oltre il significato della lingua. L'identità degli arbëreshë è fortemente radicata nelle loro lingua e cultura, che sono diventate un patrimonio prezioso per l’Italia. Gli arbëreshë sono discendenti dei popoli albanesi che fuggirono dall'invasione ottomana nel XV secolo. Questa migrazione fu guidata dal principe Giorgio Castriota Scanderbeg, un eroe nazionale albanese che resistette all'occupazione ottomana per molti anni. Gli arbëreshë portarono con sé la loro lingua, la loro religione cristiana ortodossa e le loro tradizioni culturali. Si stabilirono in varie regioni d'Italia, dove preservarono la loro identità e continuarono a parlare l'antico dialetto arbëresh.
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La lingua arbëreshe è dunque un antico dialetto albanese che si è evoluto nel corso dei secoli, mantenendo forti legami con l'originale lingua albanese. È considerata una delle lingue più antiche d'Europa e ha conservato molte caratteristiche linguistiche arcaiche. Nonostante l'influenza dell'italiano e di altre lingue circostanti, gli arbëreshë hanno mantenuto viva la loro lingua e la usano ancora nella vita quotidiana, nelle preghiere e nelle celebrazioni.
Le tradizioni culturali degli arbëreshë sono ricche e affascinanti. La musica e la danza sono parti integrali della loro cultura, con balli tradizionali che vengono eseguiti durante le feste e i matrimoni.