VIDEO | La quinta edizione dell'evento rievocante un episodio della storia locale: l’annullamento dell’atto di vendita della città al principe Ruffo di Scilla
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23 agosto 1615, Tropea è libera. Dopo una battaglia legale durata tre anni la città torna a essere demaniale grazie all’annullamento dell’atto di vendita al principe Ruffo di Scilla per 191mila ducati, una cifra astronomica per l’epoca e che racconta l’importanza del centro fondato da Ercole: basti pensare che Cosenza subì la stessa sorte per 50mila ducati.
Ieri, a distanza di 404 anni, il centro tirrenico ha voluto ricordare ancora una volta l’episodio che ne segnò la storia e la rese libera “per la sua antichità, bellezza e nobiltà”. Da allora avrebbe continuato a essere città regia, sempre fedele alla corona e svincolata da ogni giogo feudale.
Il cuore della Perla del Tirreno, piazza Ercole, è stato teatro della rievocazione ideata dall’associazione Libertas e sostenuta dall’amministrazione comunale che quest’anno ha istituzionalizzato l’evento portandolo di diritto tra i più significativi del cartellone.
La manifestazione si è aperta con la sfilata per le vie del centro degli Archibugeri di Cava de’ Tirreni (meglio conosciuti come Trombonieri del Santissimo Sacramento) che hanno riportato gli spettatori indietro di quattrocento anni. Grazie al contributo dell’associazione Laboart è stata poi ricostruita la cacciata degli emissari del principe Ruffo e la proclamazione della liberazione della città rievocando anche l’antica leggenda secondo cui uno stormo di gru anticipò la notizia formando nel cielo la parola “libertas” su quella via che da allora prese il nome di Libertà. Intorno, in una piazza gremita, hanno fatto sfoggio decine di figuranti in costumi d’epoca che hanno conferito al tutto quell’aura di nobiltà che storicamente accompagna Tropea.
Il presidente dell’associazione Libertas, Dario Godano, ha poi consegnato le targhe a tre realtà distintesi sul territorio richiamando le tre virtù grazie alle quali la cittadina fu resa libera: la targa Antichità è andata all’associazione archeologica Paolo Orsi; la Bellezza al club Unesco di Vibo Valentia; la Nobiltà alla locale sezione Avis; menzione speciale per la Consulta delle associazioni di Tropea.
La kermesse è poi proseguita con una nuova sfilata lungo corso Vittorio Emanuele di tutti i protagonisti, un colorato serpentone che ha illuminato vie e piazze fino ad arrivare alla balconata del Cannone, dove i Trombonieri hanno offerto uno spettacolo unico sparando a salve con i loro archibugi d’epoca.
Soddisfatti gli attori principali dell’evento, su tutti il deus ex machina, Dario Godano: «Felice per la riuscita e per aver fatto conoscere ancora una volta a tropeani e turisti un avvenimento storico di grande importanza per la nostra città. Ma sono già concentrato sul 2020, quando, ovviamente, apporteremo come ogni anno delle novità per far fruire al meglio l’evento a quante più persone possibili».