Sei giornate di proiezioni, laboratori, incontri ed esposizioni che sono riuscite a coinvolgere un vasto pubblico
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159 opere provenienti da 45 nazioni diverse, per un totale di sei giorni in cui si sono susseguite proiezioni, laboratori, incontri ed esposizioni che sono riuscite a coinvolgere un vasto pubblico.
L’undicesima edizione de La Guarimba International Film Festival ha riportato il cinema alla gente e la gente al cinema, motto che da sempre accompagna La Guarimba, tramite la proiezione di fiction, animazioni, documentari, videoclip, e corti sperimentali nella categoria Insomnia, senza farsi mancare incontri e laboratori, anche dedicati ai bambini.
«Nonostante il cambio di location, La Guarimba ha avuto anche per l’undicesima edizione una grandissima risposta dal pubblico. Bambini, giovani e adulti hanno riempito ogni sera il Terrenito, mostrando grande interesse per le proiezioni e nei riguardi della possibilità di godere del cinema all’aperto sotto le stelle in modo collettivo in un luogo in cui il cinema non esiste, azione che diventa così un vero e proprio atto sociale» - dichiara Giulio Vita, direttore artistico del festival.
Grandissima partecipazione per l’ultima serata del festival il 12 agosto, partita alle 21:00 con le proiezioni di Storie dall’Iran, la sezione dedicata ai registi che danno voce al proprio popolo nel regime, per poi proseguire con la visione del film 10 anni di Guarimba, un omaggio da parte di Felipe Aznar realizzato durante lo scorso anno per festeggiare il primo decennio del festival.
La premiazione
La giuria era composta dall’animatore e illustratore colombiano Santiago Pérez Rodríguez e dalle due animatrici ungheresi Zsuzsanna Kreif e Borcsa Zétényi, registi che hanno partecipato alle precedenti edizioni. «Siamo felici di essere stati nuovamente ad Amantea, dove si sente l’impegno per la realizzazione del festival, al quale partecipa anche tutta la comunità» - sono state le parole dei registi.
Il premio Fiction è andato al corto Our males and females, del regista giordano Ahmad Alyaseer, con menzione speciale al film congolese Mulika, di Maisha Maene, mentre per la sezione Documentario ad essere premiati sono stati Darragh Amelia, Gertrude Malizana, Jesse Gerard Mpango, Cece Mlay della Tanzania, con Apostles of cinema.
Miglior corto d’animazione è stato proclamato My year of dicks della regista islandese Sara Gunnarsdottir, e per il miglior video musicale si è aggiudicato il premio Chasseur chassé, diretto da Lolita Lo Peso e Gabriel Wéber per l'artista Iñigo Montoya.
Infine per la sessione Insomnia dei corti sperimentali, ad essere proclamato vincitore Amo del regista francese Emmanuel Gras. Anche per l’edizione 2023, La Guarimba ha dedicato il premio del pubblico a Vitaliano Camarca, il giornalista e scrittore che nel 1964 portò per primo il cinema ad Amantea, proprio nell'Arena Sicoli che fu scelta nel 2013 per la prima edizione del festival dei cortometraggi.
Il premio è andato al corto irlandese An irish goodbye. Il premio Guarimberos, assegnato dai tecnici e programmatori della Guarimba è andato a Romeo, film spagnolo di Sara Cortijo, mentre il premio Nonnina, assegnato dall’energica nonna del direttore artistico presente a tutte le visioni fin dalla prima edizione, è andato al film austriaco The other side of the street di Kálmán Nagy. Infine la regista boliviana Matisse Gonzales, si è aggiudicata con It was a rock that looked like someone, il premio Grotta dei piccoli, la cui giuria era formata da bambini e bambine.
«Ci eravamo lasciati dicendo che non sapevamo se saremmo tornati a fare cinema al Parco della Grotta, ma lo abbiamo fatto altrove, qui al Terrenito. Perché La Guarimba non è un posto fisico - conclude Giulio Vita - ma è fatto di incontri e di persone, e anche se i governi passano La Guarimba rimane».