Come ogni agosto la corsa ai finanziamenti dei vari eventi è concitata e senza esclusione di colpi. Ecco i paradossi calabresi di questo must che non conosce destra o sinistra
Tutti gli articoli di Cultura
PHOTO
Un vecchio e piuttosto cinico assunto della politica nostrana afferma che con la cultura non si mangia. Sarà anche vero, ma a giudicare dal numero di enti (col cappello in mano) in fila per abbeverarsi ai fondi pubblici, e dalla insolita solerzia di alcuni politici locali indaffarati sotto il sole d’agosto a trovare la soluzione per l’erogazione degli stessi fondi (alla faccia di bandi, graduatorie e analisi dei comitati scientifici), un certo riscontro, almeno a livello di tornaconto elettorale, ci dovrà pure essere.
Come ogni estate, e in barba ad ogni fantasia di stagionalizzazione degli eventi in cartellone, le serate di paesi e paesini, soprattutto sulla costa, si riempiono di eventi: sagre, commemorazioni, concerti, esposizioni, fiere, rappresentazioni teatrali e quanto di più “turistico” possibile, meglio ancora se ridipinto con i colori della “cultura”. Un vortice di iniziative grandi e piccole che, per stare in piedi, si nutre delle cospicue erogazioni pubbliche (con fondi europei, regionali e provinciali) e che porta a mischiare nel medesimo calderone eventi diversissimi tra loro, a discapito dell’offerta “artistica” che poi finisce nelle nostre piazze, visto che i soldi sono comunque limitati e, per come stanno le cose adesso, vanno divisi tra eventi che fanno fatica ad essere considerati simili o assimilabili. E in questo turbinio di bandi e richieste di finanziamenti può succedere che scoppino grane politiche e si generino veri e propri paradossi amministrativi.
Il caso Strati
Ad aprire le danze di questa estate di tormenti culturali ci ha pensato la Regione, storia di una manciata di giorni fa, annunciando al malcapitato sindaco di Sant’Agata del Bianco Domenico Stranieri il dimezzamento del finanziamento (500mila euro) per le celebrazioni legate al centenario della nascita di Saverio Strati. Una notizia che ha provocato la reazione dello stesso sindaco che, sorpreso dalla decisione della Cittadella, aveva annunciato di rinunciare anche al resto dei fondi come protesta. Una bomba disinnescata dopo poche ore dallo stesso Occhiuto che, dopo essere stato travolto dalle polemiche, non ha potuto fare altro che tornare sui suoi passi, garantendo la somma originaria. Ed è qui che le cose si fanno complicate e mostrano i giri tortuosi a cui sono destinate le iniziative in cerca di denaro pubblico.
Post polemiche | Centenario Strati, Occhiuto incontra il sindaco di Sant’Agata: «Garantiti i fondi per le celebrazioni». Ma non parla dell’importo
Il palio della discordia
In attesa della pubblicazione della delibera della Giunta regionale sul ripristino dei finanziamenti alle commemorazioni di Strati, infatti, a ingarbugliare la già intricata vicenda, ci ha pensato il consigliere regionale forzista Salvatore Cirillo con un post sui social in cui lega, miracoli della cultura 2.0, il centenario dello scrittore, con la rievocazione storica del palio di Ribusa a Stilo.
La manifestazione stilese infatti – che era stata esclusa dal bando dei grandi eventi regionali a causa di alcune anomalie riscontrate su direzione artistica, ente attuatore e copertura stampa – ha trovato il modo di rientrare dalla finestra proprio grazie all’incolpevole Strati: «Anche quest’anno – scrive il consigliere – il palio di Ribusa sarà finanziato dalla Regione Calabria, ricevendo un contributo di 50mila euro. Il finanziamento si inserisce nella commemorazione del centesimo anniversario della nascita di Saverio Strati, che nei suoi racconti tanto ha scritto di Stilo e delle sue tradizioni locali». Sarà, si spera, la delibera di Giunta a chiarire quale sia la ratio che tiene assieme i destini (e i denari) di un filosofo cinquecentesco famoso per le sue utopie, e di uno scrittore novecentesco stretto a doppia mandata nel verismo duro e puro.
Il paradosso della tarantella
E se si può definire intricata la vicenda legata al palio di Ribusa, nel caso del Kaulonia Tarantella Festival si sfiora addirittura il paradosso. Esclusa a sua volta dal bando regionale dei grandi eventi (il Ktf rimane comunque inserito nel novero degli eventi storicizzati della città metropolitana che garantisce fondi per 50mila euro) la manifestazione cauloniese legata alla musica popolare pare avere comunque trovato il modo di rientrare anche tra gli eventi sovvenzionati dalla Cittadella. È lo stesso Comune reggino a metterlo nero su bianco, predisponendo una inusuale modifica al proprio bilancio in modo da comprendere una somma garantita da una «comunicazione» di un consigliere regionale. In attesa di ricorrere contro l’esclusione dal bando (quasi una consuetudine ormai) la giunta comunale si è riunita lunedì per dare mandato ai propri uffici di predisporre quanto necessario allo svolgimento del festival secondo i piani predisposti (e bocciati) in precedenza. Una modifica resa possibile dalla «comunicazione dell’on. Consigliere regionale Salvatore Cirillo avente oggetto “destinazione fondi di bilancio regionale a sostegno del Ktf edizione 2024”». Resta da capire, nel malaugurato caso in cui il finanziamento promesso dal solerte consigliere saltasse, se è a quel consigliere regionale, che un Comune in dissesto finanziario come quello cauloniese andrà a battere cassa per appianare i conti.