Punta in alto, Vitaliano Papillo. Punta all’eccellenza: candidare la Costa degli Dei come patrimonio materiale dell’Unesco.
L’idea lanciata sui social dal giovane presidente del Gal Terre vibonesi e sindaco di Gerocarne, ha suscitato in poche ore l’interesse di amministratori, imprenditori e cittadini. Quei 55 chilometri di spiaggia e rocce frastagliate, che vanno da Pizzo a Nicotera, passando da Vibo, Briatico, Zambrone, Parghelia, Tropea, Ricadi e Joppolo, hanno tutte le carte in regola - dice - per ottenere il prestigioso titolo. Tutto è nato per caso, spiega Papillo: «Spulciando tra i siti di interesse mondiale, mi sono accorto che nella nostra Regione ci sono realtà simili, ma non censite. La Costa degli Dei non ha nulla da invidiare alla costiera amalfitana.


Nella sua funzione di promozione e valorizzazione del territorio, il Gal si fa paladino di una convinta iniziativa volta a rendere questa striscia litoranea patrimonio dell'umanità: «Le caratteristiche paesaggistiche, naturali, architettoniche, storiche, culturali ed enogastronomiche hanno una valenza universale». La provincia di Vibo Valentia è un paradiso che merita di essere universalmente riconosciuto e a beneficiarne «non sarebbero solo i comuni costieri, ma anche l’entroterra vibonese e l’intera regione».

Se l’iter dovesse andare in porto, la Costa degli Dei diventerebbe il primo sito marino ad ottenere l’importante riconoscimento in Calabria. Una scommessa che Papillo ritiene di potere vincere: «Non si tratta di un sogno destinato a rimanere nel cassetto - conclude - ma di un progetto ambizioso che vedrà la luce con l’aiuto di tutti».