VIDEO | Al momento non si ha l’ufficialità che il dipinto sia proprio del pittore francese, ma se lo fosse ci troveremmo di fronte all’unica pittura muraria al mondo realizzata dal maestro dell’impressionismo
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Nel 1881 Pierre-Auguste Renoir, pittore francese considerato uno dei massimi esponenti dell'impressionismo, in occasione del Gran Tour - il lungo viaggio nell'Europa continentale intrapreso da ricchi dell’aristocrazia europea e anche dagli artisti per conoscere e studiare i vari luoghi soprattutto d’Italia - arrivò a Napoli e prese soggiorno in un albergo frequentato da ecclesiastici. Lì conoscerà don Giacomo Rizzuti, prete di Capistrano, che gli consigliò di visitare la Calabria.
Non sappiamo con certezza se Renoir sia poi stato veramente a Capistrano, ma il primo che avanzò questa ipotesi fu Sharo Gambino, scrittore calabrese che nel 1966, leggendo la biografia di Jean Renoir, figlio del maestro Pierre-Auguste, si imbatté in questa frase: «In un villaggio di montagna Renoir rifece gli affreschi della chiesa distrutti dall’umidità...». Un villaggio di montagna in Calabria? Probabile. E infatti Gambino, dopo vari studi, individuò proprio nella Chiesa matrice di Capistrano, nel Vibonese, l’esistenza del dipinto murario che precedentemente era stato imbiancato con della calce. Facendosi aiutare da alcuni amici, fece ripulire le pareti per riportare alla luce due affreschi: l’adorazione dei Magi, di cui purtroppo non è rimasto nulla, e il “Battesimo di Cristo”, in cui si possono notare vari elementi e tecniche che Renoir ha utilizzato nelle sue opere. Ad esempio, si può notare la fortissima somiglianza del volto dell’angelo con quello della moglie di Renoir, Aline Charigot, che spesso rappresentava la sua modella nei vari quadri.
Al momento non si ha l’ufficialità che il dipinto sia di proprio di Renoir; ma se lo fosse, ci troveremmo di fronte all’unica pittura muraria al mondo realizzata dal maestro dell’impressionismo francese.