Oltre novanta opere di arte contemporanea esposte nel complesso monumentale di San Domenico appena restaurato. Il Bocs Art Museum apre le sue porte mettendo a disposizione dei visitatori il patrimonio realizzato durante il progetto di residenza artistica ospitato nel centro storico.

Dalle residenze artistiche un patrimonio per la città

Negli ultimi due anni e mezzo, nelle casette di legno affacciate sul Crati messe a disposizione dall’amministrazione di Palazzo dei Bruzi, si sono alternati 330 artisti nell’ambito di 14 sessioni. Il direttore Alberto Dambruoso ne ha selezionati novanta per questa prima mostra dal titolo “Ricognizioni: dai Bocs Art i linguaggi del contemporaneo” la cui apertura è coincisa con il taglio del nastro della struttura del sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, affiancato nell’occasione anche dal primo cittadino di Catanzaro, Sergio Abramo, dal fratello parlamentare Roberto Occhiuto, da Jole Santelli e da Mimmo Tallini. Alla cerimonia sono inoltre intervenuti, tra gli altri, il prefetto Gianfranco Tomao, il dirigente del settore cultura Giampaolo Calabrese e l’orafo Gerardo Sacco, oltre ad assessori e consiglieri comunali.

Mario Occhiuto: «Luogo bellissimo di respiro internazionale»

Il sindaco non ha dubbi sulla validità di un progetto in cui ha subito investito e divenuto anche modello da esportare. Recentemente, l'amministrazione comunale di Perugia ha pensato di realizzare la medesima idea per recuperare un quartiere degradato del capoluogo umbro.

Aperto un lungo ciclo di allestimenti museali

Il tema della rassegna, la prima di un lungo ciclo «è incentrato – si legge in un comunicato dell’amministrazione comunale – sui linguaggi del contemporaneo, con una raccolta di opere eterogenee per una esposizione che metterà insieme pittura, scultura, fotografia, video arte, installazioni, testimonianze di performance, lavori open-air, raccontando il complesso e variegato mondo dell’arte dei giorni nostri. Ai visitatori e alla città di Cosenza sarà offerto uno spaccato importante del panorama artistico attuale, italiano ed internazionale, e un ventaglio di quelle che sono oggi le modalità tecnico-espressive più praticate dagli artisti contemporanei.
La mostra è la prima di un lungo ciclo espositivo curato nella selezione delle opere da Alberto Dambruosio e nell’allestimento all’interno del complesso San Domenico da Maurizio Orrico.

 

Salvatore Bruno