L'autore, nato a Lamezia nel 1990, racconta la vita di un tranquillo borgo del Meridione viene sconvolto da uno scioccante omicidio
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Può un pregiudizio indirizzare il corso di una vita? Riaccendersi per bruciare nuove esistenze? È appena uscito, per i tipi di Dialoghi, marchio editoriale del gruppo Utterson, L'arazzo algerino, il nuovo romanzo a tinte gialle di Antonio Pagliuso.
Longadonna – la cornice in cui si svolge il romanzo – è un piccolo paese del Sud, un teatro mobile dove le giornate scorrono lente tra le chiacchiere al caffè. Tuttavia, l’apparente serenità del borgo è improvvisamente scossa da un efferato delitto: Polina, la giovane e brillante primogenita dei Lemoine, una famiglia di origini francesi, viene trovata morta nella sua cameretta.
Ettore Meli, l'ombroso e inquieto commissario della vicina Valbenedetto, cercherà di risolvere il caso, affidandosi da un lato alla sua esperienza, dall'altro al vociare del popolo che, inevitabilmente, ne orienterà le indagini. Mai sottovalutare, però, la «violenza sotterranea che alberga nella società»; la vicenda si caratterizzerà di inattesi incastri e colpi di scena fino a condurre a una verità molesta e sconvolgente. Una verità che non ammetterà alcuna redenzione.
Chi è l'autore
Antonio Pagliuso è nato a Lamezia Terme nel 1990. Scrive per la rivista culturale "Glicine". È formatore nei laboratori di editoria e autore del romanzo Gli occhi neri che non guardo più (Talos Edizioni, 2017).